Claudine

Cetty Midolo è una pittrice autodidatta che vive e lavora a Siracusa; gestisce la sua personale galleria d’arte ad Ortigia dove riesce a concentrarsi sul proprio operato artistico e a valorizzare le proprie tele. Fin da piccola ha sempre avuto una predisposizione per l’arte ed i pennelli, ma solo nell’età adulta ha avuto l’occasione di mettere su tela tutte le sensazioni e le emozioni da tempo racchiuse nella propria anima. Cetty ha sempre sperimentato fin da subito tanti supporti, passando, senza indugio, dalla tela al legno. Amante della morbidezza e della corposità dell’olio, arriva anche a sperimentare la grafite, utilizzandola per soffici chiaroscuri e per graffianti tratti. Percorrendo diversi stili pittorici, l’artista approda definitivamente ad un suo unico e personale stile: il figurativo si amalgama con l’informale; i corpi, gli occhi e la pelle si incastonano dentro un leggero materico ed esplodono in un miscuglio di colori e forme indefinibili. Nei suoi lavori il colore è predominante rispetto alla linea; passa dai colori caldi, come il rosso e l’arancio, ai colori sognanti, come il blu e l’azzurro. L’artista riesce perfettamente ad unire spesso variegate tonalità, contrastandole in maniera naturale e rendendo, così, l’atmosfera surreale e magica. Molto spesso i soggetti che dipinge hanno forme femminili: occhi malinconici, linee di corpi e volti dall’anima indecisa; Cetty mostra le sue donne in uno stato di riflessione intima, in uno spazio dove pochi possono entrare, in un mondo di colori e materia che solo anime sensibili possono leggere. L’artista racconta, attraverso occhi bassi e timidezze, la natura della donna “amante”, una donna innamorata della vita ma stretta e co-stretta in un pozzo di silenzi che nessuno ha mai raccontato. Cetty incoraggia il mondo al “non silenzio” e riesce a farlo proprio attraverso le sue donne apparentemente taciturne. Sembra una contraddizione, in realtà l’artista ci vuole dire: “rappresento un silenzio per poter raccontare storie d’introspezione personale; mostrerò queste storie al mondo, ed il mondo che riuscirà a leggerle, sarà il mondo che vorrò”.

----------

Cetty Midolo is a self-taught painter who lives and works in Syracuse; she manages her own personal art gallery in Ortigia where she manages to focus on her own artistic work and enhance her canvases. Since she was a child she has always had a predisposition for art and brushes, but only in adulthood has she had the opportunity to put on canvas all the sensations and emotions that have long been enclosed in her soul. Lei cetty has always experimented with many supports right from the start, passing, without delay, from canvas to wood. She loves the softness and body of oil, she also comes to experiment with graphite, using it for soft chiaroscuro and biting strokes. Going through different pictorial styles, the artist definitively arrives at a unique and personal style of hers: the figurative mixes with the informal; the bodies, the eyes and the skin are set in a light material and explode in a mixture of colors and indefinable shapes. In her works the color is predominant with respect to the line; switch from warm colors, such as red and orange, to dreamy colors, such as blue and light blue. The artist manages perfectly to combine often variegated shades, contrasting them in a natural way and thus making the atmosphere surreal and magical. Very often the subjects she paints have female forms: melancholic eyes, lines of bodies and faces with an indecisive soul; Cetty shows her women in a state of intimate reflection, in a space where few can enter, in a world of colors and materials that only sensitive souls can read. The artist tells, through downcast and shy eyes, the nature of the "loving" woman, a woman in love with life but squeezed and co-tight in a well of silences that no one has ever told. Cetty encourages the world to "not silence" and manages to do so through her apparently taciturn women. It seems a contradiction, in reality the artist wants to tell us: “I represent a silence to be able to tell stories of personal introspection; I will show these stories to the world, and the world that will be able to read them, will be the world I want".