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Casa contadina

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Casa contadina

Dentro le mura della mia terra, l'Alpago.

La vita difficile degli anni 50, ove si respirava fitta, la dignità.

Padre, madre e una figlia:

questi, i valori veri e umani.

*Opera eseguita nel 1979

Tecnica mista su tela (pastello morbidi e rigidi e acquerello).

Specifiche
Sorgente luminosa - Es.: Monocromatico, Bicromatico Policromatico
Genere - Es.: Fantasy, Natura morta, Religioso, Paesaggistico Figurativo
Soggetto raffigurato - Es.: Cavalli, Frutta, Gatti Famiglia
Tecnica - Es.: Olio su tela, Matita su carta Tecnica mista su tela
Stile dell'opera - Es.: Surrealismo, Cubismo, Astrattismo Realismo
Dati artista
Esperienza artista - Es.: Emergente, Esperto Esperto
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Vincenzo
Vincenzo Munaro
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(Tratto da Wikipedia)

Vincenzo Munaro, artista bellunese, nasce a Funes di Chies d'Alpago nel 1947. Studia al Liceo Artistico di Venezia dove si diploma, prosegue quindi gli studi all'Accademia di Venezia specializzandosi nell'incisione. Nel corso degli studi ha illustri maestri quali BarbisanPizzinatoDalla Venezia e lo scultore Messina; da essi apprende l'amore per l'aspetto figurativo e per la raffigurazione della realtà che lo circonda. Nelle sue opere è vivo il profondo legame che lo lega alla sua terra, il Bellunese, ed ai suoi abitanti. Lavora con la terracotta, dipinge ad acrilico e con i pastelli, incide su metallo a punta secca. Come scultore realizza opere a bassorilievo e a tutto tondo, come pittore coniuga diverse tecniche pittoriche.

Le prime opere

Nel 1964 esegue la sua prima opera artistica, "La filatrice", con la tecnica della pittura ad olio; a partire da questa data porterà avanti, sino al 1970, una serie di opere dedicate alla sua terra d'origine. Si possono ricordare: "Il mio paese", "La mia gente" e "La mia famiglia". Il suo percorso artistico ha ottenuto rilevanti riconoscimenti: è stato infatti insignito di diversi premi in diverse città d'Italia e di vari paesi europei. Ha allestito più di cinquanta personali partendo dal lontano 1967, anno in cui ricevette il secondo premio di scultura al 54º Gran Premio dei Giovani "Bevilaqua La Masa" a Venezia.

Gli anni settanta

Nel 1972 a Belluno nella "Galleria Mendoza" di Via Vittorio Veneto espone le prime opere dedicate alla città di Belluno. A partire dall'anno successivo l'artista mette a punto mostre in tutta la provincia bellunese, apre il suo primo studio in città ed una personale galleria a Grado, in via Marina, li presente ancora oggi, punto di riferimento della cultura mitteleuropea. Sempre in quegli anni diviene punto di riferimento all'interno di APPIA e realizza con artisti di valore quali Augusto MurerPaolo CavinatoTono Zancanaro e Renato Guttuso, una serie di cartelle litografiche. Da ricordare, nel 1973, "Omaggio a Belluno", arte e fotografia con Bepi Zanfron, il fotografo del disastro del Vajont. Altri momenti da ricordare nella sua vita d'artista sono l'Omaggio a Longarone nel 1975, nel 1976 la sua terra d'origine gli dedica una mostra itinerante per i cinque comuni dell'Alpago. Nel 1978, è protagonista della mostra organizzata dal "Circolo culturale dell'Amicizia" "La città, il centro storico, Riflessioni" in Auditorium. A partire dal 1975 realizza un insieme di opere pubbliche scultoree, aventi per tematiche la Resistenza o l'emigrazione, in molti luoghi, da Umbertide a Canale d'Agordo, dall'Alpago a Grado. Nelle opere riguardanti la tematica dell'immigrazione molteplici sono i soggetti rappresentati, tutti, però, riconducibili a tre tematiche di fondo: il lavoro, la sofferenza ed il paese. Fra queste opere ricordiamo: il "Seggiolaio agordino" in bronzo; "Emigrare", dipinto a tecnica mista e "L'emigrante" scultura realizzata in terracotta. Munaro realizza il suo primo monumento alla Resistenza in Umbria, ad Umbertide, sotto l'alto patrocinio del Presidente della Repubblica, Sandro Pertini. Qui omaggia l'allora presidente della repubblica con un dipinto, poi successivamente ritornato nella sua collezione privata. Nel 1979 incontra a Roma il Papa ed in tale occasione realizza il bassorilievo in bronzo "La continuità" (da Luciani a Karol Wojtyła). Promosso dalla Famiglia "Piave" dell'associazione "Bellunesi nel Mondo". Di lì a poco parte anche la mostra "Papa Luciani e la sua terra" che viene prima ospitata a Grado, nel Battistero, e poi a Vittorio Veneto, quindi a Feltre ed infine a Canale d'Agordo.

Gli anni ottanta

Nel 1983 è partecipa a Cormons alla manifestazione "Arte in cantina". Nasce in quest'occasione il "vino della pace" che ogni anno viene inviato a tutti i capi di Stato del mondo, le cui etichette sono realizzate da famosi artisti come ManzùBajVedovaMusic ed altri. Nel 1985 si tiene un'antologica nella sua terra d'origine, a Chies d'Alpago. Nel 1988 affresca a Col Cumano (BL), assieme ad altri artisti del triveneto Glauco Tiozzo, Renato Varese, Gina RomaCesco Magnolato, Roberto Joos, Marino Cassetti, questo centro di spiritualità, inaugurato poi da Papa Giovanni Paolo II, con opere aventi per tema la pace. A tal riguardo, in occasione del secondo incontro tra i due, il Papa si complimenta nuovamente con l'artista Bellunese per il valore della sua opera pittorica.

Gli anni novanta

Nel 1992 riprende soggetti aventi per tema la sua Belluno nella serie "Belluno anni '90" in cui illustra la città in modo critico e personale. Sempre nel 1992 realizza in piazza Martiri, a Belluno, nella facciata del palazzo INA Assitalia il suo "San Martino". A partire dal 1995 inizia un tour europeo passando per Italia (VenetoFriuliUmbria), Germania (Berlino), Romania (Timișoara) e conclusosi nel 1997 con mostre in musei d'Austria (KapfenbergKlagenfurtLienz) e Spagna (VitoriaPamplona). Dal 1997 al 2001 è protagonista con la manifestazione "Mari e Monti" , importantissima occasione artistica che ha visto l'unione della provincia di Belluno con le città di Cormons e Grado per promuovere cultura, tradizioni e arte, sostenuto dagli operatori di Via Marina. In queste manifestazioni l'artista ha potuto attraverso mostre collettive far conoscere la sua arte e gli artisti Bellunesi in Friuli e viceversa. Facendo così conoscere la propria arte ed altrui arte anche a molti visitatori Austriaci, Tedeschi, Inglesi e Francesi. Nel 1998 tiene un'antologica a Belluno presso l'Istituto Catullo “Galleria Quattro Archi”.

Gli anni duemila

Nel 2005 è protagonista con l'opera “Dalle Dolomiti a Grado”, con la realizzazione di un affresco in centro storico a Grado; che ricalca il percorso dell'artista dalle sue terre a Grado; passando per Cividale ed Aquileia, con una rivisitazione storica e culturale. In questo decennio l'artista si è dedicato a promuovere l'arte attraverso molte manifestazioni nelle sue terre. Si possono contare un centinaio tra mostre e collettive tra Grado, Alpago, Belluno e Cortina. Da ricordare nel 2007 la sua Antologica al palazzo Crepadona di Belluno che ha preceduto la mostra "Tiziano - L'ultimo atto". Nel 2007 l'artista crea un murale di 40 metri quadrati sulla parete esterna della scuola media Nievo che racconta la storia dell'arte e la storia di Ippolito Nievo a cui la scuola è dedicata.

Nel 2011 Partecipa alla mostra presso l'Hotel Sport di Padola con maestri come Baiòl De Bettin, Calabrò, Mellère, D'Ambros, De Lenart, Corsini.

Nel 2015 è protagonista della mostra “Da Dalì… a Baj”. In particolare, nella Galleria Munaro furono esposti lavori di Franco Angeli, Alberto Abete, Arman, Rinaldo Balzan, Roberto Barni, Ivan Beltrame, Darko Bevilacqua, M. L. Belcastro, Dino Buzzati, Vico Calabrò, Giorgio Celiberti, Graziella Da Gioz, Dario Fo, Karla Dickens, Michel Folon, Salvatore Fiume, Milvia Maglione, Giorgio Giaiotto, Ibrahim Kodra, Egidio Martini, Luciano Minguzzi, Vincenzo Munaro, Augusto Murer, Yoshin Ogata, Giuseppe Santomaso, Antonio Possenti, Erik Dietman, Antoni Tàpies, Jonny Cester, Elio Maria Basso, Renato De Marco, Piero Moda, Leonardo Tramontin e Sara Haffner.

In questa occasione Vincenzo Munaro è stato attribuito un riconoscimento da parte della Provincia di Gorizia per i suoi 50 anni nel segno dell'arte. In questi anni non è stato trascurato il legame tra Munaro, gradese d'adozione, e il Bellunese, dov'è nato: l'artista ha creato il disegno riprodotto sulla maglietta del “Giro del lago di Santa Croce” 2015. Nel 2015 - 2016 l'artista riabbraccia la scultura, passione abbandonata per qualche tempo, realizzando con Laura Ballis e Alba D'Alpaos delle sculture bianche "Dalle Dolomiti a Grado": esposte a Grado, Ponte Nelle Alpi (nel complesso contemporaneo" Monte Bianco"), Belluno in piazza, Codognè (nel parco della villa veneta "Todarini"), AgordoMontebellunaConegliano. Il tour si è concluso nella Regina delle Dolomiti, Cortina in Corso Italia, unita ad un'antologica presso l'Hotel Ancora.

2015 - Pubblica il libro Vita Arte Emozioni ed. Espressioni di Marca Aperta dove narra episodi e aneddoti della sua vita.

Mostre

  • 2007 Belluno- Palazzo Crepadona, Grado (GO), Feltre (BL)
  • 2008 Chies d'Alpago (BL), Lamosano (BL), Pieve d'Alpago (BL), Grado (GO)
  • 2009 Belluno, Grado (GO)
  • 2010
  • 2011 Padola (BL), Belluno, Grado (GO)
  • 2015 Grado (GO), Alpago (BL), Belluno, Ponte nelle Alpi (BL), Codognè (TV), Agordo (BL), Montebelluna (TV), Conegliano (TV), Cortina (BL)

Il catalogo.



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