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Rio Terà secondo

Rio Terà secondo

Rio Terà secondo

E' un rio (canale) di Venezia, uno scorcio caratteristico con i riflessi che rispecchiano i colori fantastici sempre in movimento, di questa stupenda città.

Tecnica: Acrilico con colori autoprodotti da pigmenti, terre e resina acrilica su tela.

Data di realizzazione: 2021.

Specifiche
Sorgente luminosa - Es.: Monocromatico, Bicromatico Policromatico
Genere - Es.: Fantasy, Natura morta, Religioso, Paesaggistico Paesaggistico
Soggetto raffigurato - Es.: Cavalli, Frutta, Gatti Venezia, rio
Tecnica - Es.: Olio su tela, Matita su carta Acrilico su tela
Stile dell'opera - Es.: Surrealismo, Cubismo, Astrattismo Astrattismo informale
Dati artista
Esperienza artista - Es.: Emergente, Esperto Esperto
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Renato
Renato Cestaro
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Renato Cestaro è nato a Venezia il 31/03/1952,

risiede e opera con studio a Tessera (VE). Tel. 3349751409


Ha frequentato l'Istituto Tecnico per geometri e, da autodidatta, fin dall'adolescenza ha coltivato la passione per i colori studiando in modo particolare le varie tecniche  dell'arte sia contemporanea che dei grandi Maestri del passato.

Per questa sua passione è alla continua ricerca di pigmenti e terre, per provare la gioia di  crearsi autonomamente i colori, quelli che (secondo Lui) meglio rispecchiano il suo carattere.

E' attratto dalla visione della vita quotidiana e di paesaggi insoliti che interpreta nei loro particolari più inconsueti. L'obbiettivo che si è posto è infatti quello di estrapolare con colori vibranti "l'anima" da un oggetto apparentemente banale rendendolo accattivante a se stesso e al fruitore.

La sua pittura è umorale (come l'artefice), con le sue problematiche e le sue ricerche.....è così che un paesaggio può essere gioioso o triste, pieno di vita o calmo e rilassante....

“macchie ocra, rosa e azzurre, rossi, grigi impossibili e gialli luminosi si rincorrono e si mischiano interrotti da linee decise, vivendo di luce propria e costruendo il soggetto “(scritto da un vecchio pittore - n.d.r.).

Ha frequentato e frequenta tuttora corsi di disegno e pittura da maestri contemporanei per continuare a conoscere tecniche e stili tentando “sempre” di tenere -come ricerca- in primo piano...  l'emozione.

Ha partecipato e partecipa a  mostre collettive e personali  nonchè a concorsi ed ex tempore, vagabondando per affinare le tecniche e confrontandosi con se stesso e con gli altri ottenendo  consensi e ottimi risultati. Maturando così un' esperienza pittorica di primordine che lo colloca tra i pittori più interessanti delle ultime generazioni.



RENATO CESTARO was born in Venice 31/03/1952.He lives in Tessera (VE) where he has also his studio. Tel 3349751409

Renato studied at a Technical Institute but even  from a young age  his passion was colour.This passion led him to study ,by himself ,all the various  techniques used both in contemporary art works and those of the “Grand Masters” of the past.

This same passion urged  him to a continual research for new pigments and “terre” in order to experience the sheer joy of producing by himself colors and shades which in his opinion best express his character.

He is attracted to views of everyday life and unusual landscapes of which he interprets their more unfamiliar features.The aim he sets himself is in fact that of extracting ,with vibrant colours,the very “soul” of an apparently banal object and so rendering it striking and attractive to the viewer.

His painting is humoral (like its creator) with all his challenges and research…so that a landscape may be joyful or sad, full of life or calm and relaxing…

“patches of ochre ,pink and sky blue, reds, impossible greys and bright yellows mix and race after each other, interrupted by decisive lines they survive in their own light and construct the subject”(written by an old artist)

Renato has attended a series of courses on drawing and painting held by contemporary artists and continues to do so to further his knowledge of techniques and style-while always trying to  keep in first place his search for “emotion”.

He continues to take part in various collective and individual exhibitions as well as competitions including “ex tempore”(where artists compete to produce a painting in public view in the course of a day) where he can improve his technique, measuring himself against others and  often obtaining praise and excellent results.

In this way Renato has achieved a painting experience of a first class level which places him among the most interesting artists of this generation.

Renato Cestaro.  Un amico caro,  un compagno di momenti di coraggio, vissuti insieme con entusiasmo giovanile, con goliardica incoscienza  da parte mia.
Non mi soffermo sull’uomo,  sulla sua amabilità,  sulla sua generosità , sulla sua trasparenza, sul suo fervore fanciullesco, perché queste doti umane , oggi molto rare da trovare  specie nel campo dell’arte, sono le caratteristiche peculiari della sua pittura. 
Renato è la sua pittura. Una pittura genuina, sicuramente non fatta con il computer, non copiata dai grandi autori, tant’ è che è difficile catalogarlo,  secondo i canoni abituali usati frequentemente dai critici ufficiali.  Dire di lui che è un impressionista, un post impressionista, un macchiaiolo in realtà non dice nulla, se non che le scuole dell’ottocento e della prima metà del novecento, sono entrate nel suo patrimonio culturale come punto di partenza per costruire un suo personalissimo linguaggio.
La sua è una pittura fatta prevalentemente di colori. Sono infatti i colori i veri protagonisti della sua narrazione pittorica che si distingue soprattutto per l’uso totalizzante dei colori.  Colori che non sono mai banali, usuali, perché sono esclusivamente suoi, nel vero senso della parola . Infatti, come gli antichi maestri li crea impastando i pigmenti, le vernici in una  continua  sperimentazione di cromie nuove ,di tonalità  che  spesso sorprendono per gli abbinamenti audaci.
Usa prevalentemente i colori acrilici perché  sono immediati, si asciugano presto, lasciano poco tempo alle riflessioni, possono sovrapporsi senza impastarsi e rispondono senza indugi a quell’ansia  di  dire, di fare, di portare sulla tela  quella  febbre di emozioni che vuole esprimere, tipica dell’uomo sensibile ed istintivo.  L’importante per lui è esprimersi, comunicare agli altri ciò che pensa, che vede , che lo ha colpito particolarmente magari in un incontro con il quotidiano, magari in un viaggio, magari in un’esperienza di vita dal forte impatto emotivo.
Dunque colori e segni,  anche quest’ultimi frenetici  perché continuamente si spezzano e si ricompongono  per poi spezzarsi ancora. Mai un segno meditato, ma sempre  frutto dell’ impulso che sente, della folgorazione quasi che i suoi occhi percepiscono.  Tutto ciò nell’insieme  esprime la spontaneità  e la freschezza di un pensiero  giovane,  entusiasta e del gesto che naturalmente  ne consegue.   E’ difficile trovare nelle tele   momenti di incertezza , di ripensamento,  di successiva meditazione.
Una pittura personalissima, ormai facilmente riconoscibile  tra tante. 
Come ogni artista dipinge la realtà  della  vita in cui ama immergersi.  
La natura è  la protagonista prima .
Paesaggi, alberi, fiori,  scorci di luoghi da lui visitati e successivamente trasformati dal suo io.
Poi ancora  momenti di vita quotidiana fatta  di sentimenti profondi, di gioia, di malinconia, di sogni.
Renato infatti è un grande sognatore. Le sue figure, siano esse uomini, animali, montagne  acquistano dimensioni e colori che trascendono il vero per diventare  l’impalpabile  materia  di un sogno.   Questo vale  per tutto, ma soprattutto per Venezia, la cui sacralità, la cui bellezza sono proposte  con rispetto filiale, sempre attraverso un filtro  che rappresenta talvolta il suo  rimpianto per momenti felici,  per incontri con questa realtà , mai più ripetibili.  Venezia  colta per lo più  nella quotidiana ripetizione di gesti,  di passi sulle pietre  delle calli, nei riflessi della luce nei rii,  nello slancio ardito ed irreale dei ponti tra le rive, nelle gondole  dentro lo squero, sospese sullo scivolo, in un  bilico surreale, pronte a scendere in acqua verso lidi nuovi, verso esperienze diverse. Come in realtà  è la vita degli uomini.  Come in realtà è la sua vita.
Venezia  è già la materializzazione del sogno dell’uomo,  della  sua grande intelligenza, della  sua caparbietà di costruire dal  nulla, dal fango vile, qualcosa che incarnasse pienamente il concetto di bellezza e di armonia con l’ambiente. Venezia  non ha bisogno  quindi di trasformazioni oniriche esasperate. Ha bisogno solo dell’occhio attento del suo pittore per essere colta nella sua essenza,  nella sua magnificenza, nella sua  grandezza  che non hanno  pari nella storia. Basta avere occhi per vedere, cuore per amare  per viverla e rappresentarla  nella gloriosa maestosità dei  suoi palazzi illuminati da sprazzi di sole.
La luce, ecco proprio la luce effimera serve per esaltarne le forme , per  lacerare le ombre di un presente  nemico e richiamare gli uomini alla  rispetto della sublimità di questa città incantata, della fragilità preziosa che rappresenta, dell’equilibrio perfetto tra uomini e natura.  Venezia è il luogo della nostalgia di chi come Renato comprende  la sua importanza.
E poi ancora la laguna,  quella laguna che fin da ragazzino, è stata lo specchio dentro cui riflettere la sua anima, la misura della sua sensibilità, della sua capacità fantastica.
Un mondo che assomiglia ad un caleidoscopio,  dove ogni cosa esprime colore e movimento.  Basta un piccolo tocco ed ogni cosa si trasforma , si colora di tinte irreali, di forme fantastiche.
Un mondo di sogno quasi fanciullesco e gioioso che irride la realtà
grigia , la verità che ferisce, per lasciare  spazio ad un mondo fantastico  animato dalle sue pulsioni.
Renato è rimasto l’entusiasta di sempre  anche se in questi anni è molto cresciuto pittoricamente.  E lo dimostra grazie a quel linguaggio personalissimo che connota i suoi dipinti.  Così suo che difficilmente può essere copiato da altri. 

Maria Luigia Chiosi

E' attratto dalla visione della vita quotidiana e di paesaggi insoliti che interpreta nei loro particolari più inconsueti. L'obbiettivo che si è posto è infatti quello di estrapolare con colori vibranti "l'anima" da un oggetto apparentemente banale rendendolo accattivante a se stesso e al fruitore.

La sua pittura è umorale (come l'artefice), con le sue problematiche e le sue ricerche.....è così che un paesaggio può essere gioioso o triste, pieno di vita o calmo e rilassante....

“macchie ocra, rosa e azzurre, rossi, grigi impossibili e gialli luminosi si rincorrono e si mischiano interrotti da linee decise, vivendo di luce propria e costruendo il soggetto “(scritto da un vecchio pittore - n.d.r.).

 

Pietro Barbieri - Venezia

 

I mondi di Renato Cestaro sussistono invece nella forma indefinita tra “ciò che è stato e ciò che non sarà più”, delineando con rapida indeterminatezza una realtà informale in cui la forma appare mutevole e in trasformazione e i cui elementi materici e aerei si fondono, invadendo i confini del certo e dell’incerto.

 

Gaetano Salerno - Art Critic - Savona

 

Da: “La nuova Ferrara del 25 Marzo 2015:

 

……Renato Cestaro, dal canto suo, mette insieme gli elementi, permeando le sue opere di una visione poetica fatta di pigmenti personalmente selezionati quasi a rendere unica ed irripetibile l’esperienza non solo cromatica, ma anche materica. Il risultato è avvolgente poiché lascia allo spettatore la deduzione del “non detto” del “non affrontato” del “solo accennato”.

 

Michele Govoni - Critico d'arte - Ferrara

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