Riconoscimenti:
1989 Collettiva e Concorso 5 0 Premio Valledolmo.
1995 Collettiva e Concorso 7 0 Premio Valledolmo.
1995 Collettiva e Concorso Città di Villafranca 4 0 Premio.
2006 Premio Nazionale Liolà, Palermo
2006 Premio Internazionale Taormina 6° (su 250 pittori)
Giorgio Ravazzolo è nato a Padova nel 1926.
Pittore e incisore, si è trasferito durante la seconda guerra mondiale a Palermo, poi ha vissuto per diversi anni in Brasile, a Rio del Janeiro, S Paolo, Belo Horizonte, frequentandovi come uditore i corsi di disegno, pittura e incisione all’Accademia di Belle Arti. In seguito, rientrato a Palermo, ha frequentato la scuola Libera del Nudo presso l'Accademia e dove ha fondato l'Associazione Culturale Centro Arte Contemporanea "Nuovo Spazio" di cui era presidente.
Ha tenuto numerose mostre personali, fra le più importanti si citano quelle di Palermo (1989 Galleria "il Capitello" 1988 Villa Garibaldi 1989 Villa Niscemi), Castelbuono (dal 2000 al 2003 ex Chiesa del Crocefisso), Alcamo (2000, Centro Congressi Marconi). Taormina (dal 2000 al 2003 ex Chiesa del Carmine), Ha partecipato a moltissime collettive, estemporanee, rassegne di murales (a volte anche come organizzatore) a Palermo, Catania, Cefalù, Termini Imerese, Motta d'Affermo, Taormina, Valledolmo, Monreale, Villafranca, Terrasini, Melilo, Porto Salvo, New York (Art expo), etc.
Ha ottenuto premi e riconoscimenti di rilievo, fra cui si ricordano premi acquisto relativi alle edizioni 1989/90/94 del Concorso Valledolmo, ai concorsi di Villafranca Tirrena e "Cappelle Votive" di Terrasini nel 1995 e al concorso di Murales di Chiusa Sclafani nel 1996.
Critici: F. Carbone, D. Ales, V. Di Vita, G. Cappuzzo, S. Baiamonte, V. Sgarbi, S. Perdicaro, F. Granata, G. Lo Porto, S. Serradifalco, G. Mendola, C. Bisazza, P. Schifano, R. Velardi
Recensito su giornali, riviste e pubblicazioni d’arte, sue opera sono in collezioni pubbliche e private in Italia Germania Canada, Stati Uniti.
Formazione artistica: Accademia di Belle Arti di Palermo; Corso Libero del Nudo 1992-1995, 2002.
Fondatore e presidente dell'Associazione Culturale Centro d'Arte Contemporanea "Nuovo Spazio. Soggetti: nudi, ritratti, paesaggi e nature morte.
Tecniche: olio, acrilico, incisione e scultura.
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Awards:
1989 Collective and Competition 5 0 Valledolmo Prize.
1995 Collective and Competition 7 0 Valledolmo Prize.
1995 Collective and Competition City of Villafranca 4 0 Prize.
2006 Liolà National Award, Palermo
2006 Taormina International Prize 6th (out of 250 painters)
Giorgio Ravazzolo was born in Padua in 1926.
Painter and engraver, he moved to Palermo during the Second World War, then lived for several years in Brazil, in Rio del Janeiro, S Paolo, Belo Horizonte, attending the drawing, painting and engraving courses at the Academy of Fine Arts. Later, upon returning to Palermo, he attended the Libera del Nudo school at the Academy and where he founded the "Nuovo Spazio" Contemporary Art Center Cultural Association of which he was president.
He has held numerous personal exhibitions, among the most important are those in Palermo (1989 Galleria "il Capitello" 1988 Villa Garibaldi 1989 Villa Niscemi), Castelbuono (from 2000 to 2003 ex Chiesa del Crocefisso), Alcamo (2000, Centro Congressi Marconi) . Taormina (from 2000 to 2003 ex Chiesa del Carmine), He participated in many collective, impromptu exhibitions of murals (sometimes also as organizer) in Palermo, Catania, Cefalù, Termini Imerese, Motta d'Affermo, Taormina, Valledolmo, Monreale , Villafranca, Terrasini, Melilo, Porto Salvo, New York (Art expo), etc.
He has obtained important prizes and recognitions, including purchase prizes relating to the 1989/90/94 editions of the Valledolmo Competition, the competitions of Villafranca Tirrena and "Cappelle Votive" of Terrasini in 1995 and the Murals competition of Chiusa Sclafani in 1996.
Critics: F. Carbone, D. Ales, V. Di Vita, G. Cappuzzo, S. Baiamonte, V. Sgarbi, S. Perdicaro, F. Granata, G. Lo Porto, S. Serradifalco, G. Mendola, C. Bisazza, P. Schifano, R. Velardi.
Reviewed in newspapers, magazines and art publications, his works are in public and private collections in Italy, Germany, Canada and the United States.
Artistic training: Academy of Fine Arts of Palermo; Free Nude Course 1992-1995, 2002.
Founder and president of the Cultural Association Centro d'Arte Contemporanea "Nuovo Spazio. Subjects: nudes, portraits, landscapes and still lifes.
Techniques: oil, acrylic, engraving and sculpture.
Recensione di Vittorio Sgarbi
Deve essere il sole, la sua luce, il suo calore, la sua indispensabilità nella vita degli esseri animati,
l’entità fisica e metafisica che ha costituito il motivo di maggiore attrazione nella vita e nell’arte di
Giorgio Ravazzolo, anziano considerare l’anagrafe, ancora giovane se dovessimo prendere a testimone
l’energia che trasmette nella sua pittura, padovano di nascita, ma fortemente determinato a diventare
palermitano d’adozione, come poi è successo, dopo rimarchevoli trascorsi in guerra in terra di Brasile.
Una vita quella di Ravazzolo, che mi dicono piuttosto travagliata, ma di cui non si avverte eco alcuna
nella sua arte. Immagino non sia casuale; tradizionalmente all’arte è sempre stata riconosciuta una
funzione consolatoria, secondo Freud la maggiore a disposizione dell’uomo, capace di compensare e
mitigare le insufficienze della vita. Per Nietzsche il mondo è irrimediabilmente caos, e solo l’arte e la
scienza sono in grado di consolarci dalla sua constatazione, niente affatto piacevole. Potremmo
dedurne che il meccanismo compensativo abbia un funzionamento proporzionato: tanto più si ha
fiducia nella possibilità della consolazione, tanto più se ne può ottenere beneficio. È quanto deve avere
fatto Ravazzolo: tanto più il buio della sofferenza e della disperazione ha offuscato la sua esistenza,
tanto più lui ha cercato il sole nell’unico regno in cui credeva di poterlo trovare, l’arte. E l’ho trovato
indubbiamente. Ce lo fa avvertire anche quando non lo vediamo, c’è la fa a sentire, perché tutto nei
dipinti di Ravazzolo, aspira ad essere bagnato dal sole, anche ciò che si dovesse trovare nell’ombra.
Momentaneamente, s’intende, perché nulla in questo mondo, potrebbe fare a meno del sole. Perfino
ciò che sta sott’acqua anela alla luce solare, esattamente come ciò che sta sopra, con il mare che non
ostacola, ma ,anzi, asseconda quest’attitudine come se fosse fatto della stessa pasta del cielo. Cosa
dipinge Ravazzolo? Ciò che l’uomo ha cominciato a dipingere fino dalla notte dei tempi, la natura in
tutti i suoi aspetti, secondo il principio imitativo che per primo è stato elaborato dagli artisti, la
mimesis. Dipinge anche esseri umani, Ravazzolo, donne giovani e avvenenti, per essere più precisi, ma
non sono le sue opere più ispirate, troppo prese a esibire sensualità esotiche. Che compito si prefigge,
pittoricamente parlando, Ravazzolo? Catturare la luce del sole e diffonderla su quanto rappresenta,
trattandola come un correlativo oggettivo della vita, raccoglie almeno in parte dell’emozione
primordiale che suscita la sua percezione per trasmetterla a chi guarda. C’è tanta luce nelle opere, di
Ravazzolo, che è dietro i colori potrebbe esserci una lastra di vetro, invece che una tela. Ma la luce, per
scorrere libera e beata tra le forme di natura, deve poterle riempire dal didentro, senza incontrare
resistenze, un pò come faceva Piero della Francesca. A questo scopo, Ravazzolo adotta una tecnica ad
hoc, da sintesi tipografica (in modo in fondo non troppo lontano da certa Pop Art o da qualche
manifestazione iperrealista, malgrado la profonda diversità dei reciproci intenti) attenta a definire
l’essenziale e a limitare l’incidenza nel dettaglio, in maniera che non disconosca distolga l’attenzione
dalla visione assorta dell’insieme, ottenendo in tal senso una sorta di realismo semplificato, piuttosto
aggiornato al gusto della modernità, per quanto non nasconda affatto il debito nei confronti del
passato, specialmente se il soggetto - la natura morta, per esempio - gliene offre l’occasione
Capiamo che questo semplificazione, questa riduzione della natura all’idea della sua riconoscibilità
visuale, senza inutili fronzoli, questa luminosità straordinariamente scorrevole che la pervade, non
abituale, ma palesemente accentuata, a supportare colori regolari accesi, raramente inficiati da toni
intermedi o contrastati, come mai ci apparirebbero dal vero, sono tutti alimenti che ci inseriscono in un
preciso processo, quello che dalla ricezione ottica conduce alla sua formulazione mentale, per poi
giungere alla successiva conclusiva traduzione in logos pittorico. Tutto è perfettamente naturale, ma
niente è davvero come in natura. Siamo di fronte semmai a una natura artificiata, mediata, rivisitata
sulla base di una riflessione. Natura rivissuta da un’anima che la rivolge ad altre anime, confidando
nella solidarietà del genere umano di fronte alla solita, inesauribile meraviglia del creato.
Recensione di Salvatore Perdicaro
I quadri di Giorgio Ravazzolo sono concepiti con un linguaggio figurale limpido, fresco, vivace, nel quale
la modulazione delle forme e dei colori consegue un’intensa espressività, spesso arricchita da poetiche
intuizioni. Pittura vitale, vibrante nei ritmi e nelle cromie, essa si snoda fra ambiti tematici vari,
naturalistici e non, fra rassicuranti percorsi di bellezze, che l’artista ci fa riscoprire con emozione. Egli ci
presenta sovente immagini di natura in ambienti o composte in impareggiabili insiemi di “nature
morte”, paesaggi di Sicilia o di altre contrade, dove I’azione operosa dell’uomo non si sovrappone
all’ordine delle cose, ma si svolge in armonia con esse; figure, nudi femminili, ritratti che documentano
interesse per le problematiche umane e I’introspezione psicologica. Ravazzolo interiorizza la narrazione
estetica, dando voce agli stati d’animo, ai sentimenti, ai suggerimenti di una lirica percezione. È
affascinato dall’armonia, dalla magnificenza cromatica, dalla perfezione di ciò che osserva e tali qualità
esalta soprattutto attraverso una straordinaria orchestrazione pittorica. Colori intensi, ora contrastanti
ora elaborati con gradualità tonali, fra luci ed ombre ben dosate, sostengono le forme e i piani in un
gioco sapiente di alternanze ritmiche efficaci, ricostruendo la dinamica delle visioni, Ie atmosfere, i
simboli che alimentano questa pittura, nella quale si specchia l’animo di un vero artista, che nella sua
creatività riesce a condensare il su sconfinato amore per la vita e la bellezza.»
Recensione di Giovanni Capuzzo
Giorgio Ravazzolo, esuberante ed irrequieto per temperamento, attraverso un lungo e laborioso
processo di assimilazione e di sintesi, è riuscito a mediare gli elementi vari della sua ricca ed
avventurosa esperienza, trovando nelle opere di questi ultimi anni il suo ritmo più personale ed
autentico, la sua spirituale misura di creatore e l'eccellenza di un'arte capace di mediare natura e
spirito, il turgore delle passioni e dei sensi con la chiarezza fantastica e contemplativa, l'assillo del
nuovo con la verità della tradizione. Infatti nelle sue opere si nota, al di là del fascino spesso insinuante
di certe scenografie talvolta audaci, la conquista di uno spazio libero e nuovo, la sua capacità di
strutturare le sensazioni visive secondo un ordine tutto mentale con equilibrio di regia, di indubbia
efficacia visiva. Il segno grafico equilibrato ed armonico coglie infatti il senso di una realtà vista con
occhio in- cantato, sia che il tema rappresentato sia il paesano o il nudo femminile nel ritmo armonico
delle forme o una natura morta nell'accostamento equilibrato delle parie strutture morfologiche
Interviene a dare la se necessaria spinta creativa la vivace gamma cromatica della sua tavolozza con le
effusioni timbriche di spessore ideativo, talvolta matericamente irrequieto, in un rapporto linea colore
infinitamente variabile, ma nel segno di una vera ragione stilistica retta da una motivazione costruttiva.
La verità è che il suo discorso artistico evidentemente dal di dentro come autorealizzativo quasi
insopprimibile come messaggio il cui fine primario è quello di essere recepito e di essere a senza
diaframmi né difficoltà in u cesso di resa visiva diretta e di immediata e lucida ricreazione. Le sue
componenti ispirative si rifanno ad una attenta la ed assimilazione del realismo espressionista e di
determinate assonanze esplorative della natura nella varietà dei suoi aspetti, ma il risultato è
stilisticamente fuso ed omogeneo unificato come per incanto un coerente ed appassionato modo di
guardare la vita, da una totale disposizione fronte ai più schietti fenomeni della tura. In altri termini la
scelta di Ravazzolo tiene conto delle esperienze della pittura moderna fino al limite dentro cui sia cora
consentito parlare appunto di pittura mode fino al limite dentro cui sia ancora consentito par appunto
di pittura con i suoi problemi tecnici ed id logici, con la sua coerenza nel rapporto dell'operatore con la
natura da un lato, con l'umanità dall'altro, quell'equilibrio che rende possibile esaudire tutte necessità
di una ricerca formale e tecnica che non fine a se stessa e nemmeno sia inquinata da idealità estranee,
pur senza togliere il legame con la realtà delle visioni, dei sentimenti delle sensazioni. Per questo i suoi
scorci paesaggistici si concretizzano nel dilatazione di uno spazio fantastico ei nudi femminili nella
indivisibile connessione tra figurazione fantastica e rigorosa sintassi che la sostiene, hanno un fascino
senza dubbio notevole, serbando un calore e un preziosità inappagabile, quasi u farsi simbolo o quasi
come un arabesco silente che passa dall'una all'altra immagine per giungere alla fine ad esplicitarsi qual
elemento pittorico localizzato, ma più spesso allargato come una rete magica, a tutto il dipinto. La
forma imrprigionata dal percorso del segno si libera e si slanci in uno spazio contemplativo che la
valenza del colore nella effusione del suo pigmento rende fantastica mente seducente.
Recensione di Dino Ales
I fiori, che in natura costituiscono un elemento oltre modo importante nella storia dell'arte e della
pittura in particolare occupano uno spazio tale che difficilmente arte e pittura esisterebbero prive di
tale elemento. Sicché non meraviglia che artisti d'oggi di questo fine! millennio, in questa Città, in una
galleria di per sé autodefinendosi come Nuovo Spazio, concepisce in termini nuovi ed attuali il far
cultura, e cultura figurativa, tra queste strade non certamente odorose come prati, bensì occupate dai
metalli oppresse dai rumori, dai miasmi, dallo sferragliare del traffico, tra uomini e donne alienati e
tristi, ripropongono come sfida l’assenza presenza dei fiori e della natura. Ripropongono, cioè l'arte
strumento di potente mediazione de ricreazione, tra questo cemento e queste lamiere di “memoria”,
se non altro, di un mito: il mito della natura, dei fiori, del giardino. Quel mio perduto, ma comune a
tutte le civiltà storiche, di un “paradiso terrestre”, o di una smarrita condizione di perfetta armonia tra
uomo e natura
Recensione di Sandro Serradifalco
Giorgio Ravazzolo è un maestro d'arte con alle spalle non solo un'avventurosa vita costellata di mille
emozioni, ma anche un altrettanto entusiasmante carriera artistica. Negli anni ha dipinto un
innumerevole quantità di opere che, seppur diverse l'una dall'altra, avevano e hanno tuttora un
denominatore comune che è quella spassionata ammirazione nei confronti della vita, della natura, nei
confronti del concetto di bello e di estetica. Ravazzolo ci sottopone così un corollario di dipinti
suggestivi e a tratti anche trasgressivi, come nel caso dei numerosi nudi femminili realizzati che
lasciano intravedere facilmente il suo amore smodato per la donna, ma anche di emozionanti paesaggi
e scorci rurali. Il linguaggio pittorico di Giorgio è diretto e completamente privo di mistero, ma non per
questo superficiale o poco creativo, semplicemente a lui non interessa creare una segnica da decifrare
perché quello che fa e che gli piace fare come artista, è appunto il mostrare la bellezza vera delle cose,
quella bellezza intrinseca che è così palese, che sarebbe inutile, secondo il punto di vista artistico di
Ravazzolo, celare dietro innumerevoli combinazioni di simboli e segni, perché così pura che l'unico
modo per coglierne l'essenza è lasciarla quasi immutata. Il maestro, infatti, sia per quanto concerne i
paesaggi, sia per quanto concerne le figure femminili, dipinge la realtà per com'è, leggermente
modificata, ovviamente, seguendo il suo punto di vista e le sue percezioni. I colori sono brillanti, e la
struttura cromatica gioca continuamente con i chiaroscuri creando profondità e volume in ogni sua
composizione, e irradiando di un velo brillante l'intera opera rendendola un'esperienza artistica di
grande pregio. Uno stile il suo, frutto di mille esperienze che hanno fatto si che Ravazzolo crescesse
come uomo, ma anche e soprattutto come artista.
Recensione di Giuseppe Mendola
Le opere di Giorgio Ravazzolo parlano e giunge a noi il riverbero della loro potenza cromatica ed
espressiva, le notazioni del personaggio nella sua veste creativa sembra abbiano instaurato una
simbiosi con le tele. Colpiscono le scenografie "talvolta audaci" come ebbe a scrivere Giovanni
Cappuzzo e Ravazzolo ci porta in una realtà incarnata col dono di cui più dispone: la scelta dei colori
nella fantasmagorica tavolozza posta alla mercé dei suoi dosaggi. Studia il disegno esaltando le forme e
vi concentra un'atmosfera intricante per esaltare i particolari. Qualità di pittura e cura dei piani
costituiscono un'armonia che accresce l'efficacia dell'immagine. Sapienza Femminista e opulenza
intellettuale, frammiste a adulazioni, in un giusto spazio artistico, concretano la rappresentazione della
donna nell'odierna società. La musicalità emerge in melodiose seduzioni e lo sguardo rimane estasiato
da tanta tecnica per con- centrarsi nelle sfumature degli ampi scenari. Una gradualità nella ricerca per
portare il reale nel magico ovattato della simbologia: profumo di donna e rigoglio floreale esprimono il
senso vitale della generosa natura e Ravazzolo diventa tacito cantore dell'inno alla bellezza. Il rispetto
formale e coloristico è reso accattivante nelle sfaccettature con sfarfallio di segni e studiate
svirgolature.
Recensione di Fabio Granata (On. Deputato)
L'artista Giorgio Ravazzolo, pittore e scultore, come un viaggiatore, attraverso i suoi quadri, ci racconta
emozioni e sentimenti fermati nell'istante in cui l'occhio dell'osservatore si pone sul soggetto-oggetto,
restituendolo alla realtà, mediante sfumature cromati- che, in una visione virtuale del sogno. I nudi, i
paesaggi siciliani, l'omaggio al "Grande Papa" e a Van Gogh sono temi diversi ma, le atmosfere delle
sue opere sono immagini di memoria, velate, lontane dalla cruda realtà, dove il particolare è
l'elemento cardine. Una sfumatura, un tocco di colore non usuale, una pennellata diversa dal tutto,
distrae, ma cattura l'attenzione dell'osservatore aprendo una visione intima e privata. Quindi, bisogna
osservare non guardare queste opere, solo così si può camminare accanto all'anima dell'artista.
Recensione di Guido Lo Porto (presidente dell'Assemblea Regionale Siciliana)
Nell'accostarsi alle opere di Giorgio Ravazzolo si coglie immediatamente la varietà del segno e la
sensualità simbolica e concreta della natura nella sua espressione più seducente: l'universo femminile
colto negli attimi di intimità, come l'esplosione cromatica della flora e della vegetazione nel rigoglio
delle stagioni più propizie. Non si può quindi, che apprezzare a prima vista le composizioni di Ravazzolo
quali inni alla vita, che sono propri di chi ha saputo cogliere, nel corso di una lunga e variegata
esperienza, l'essenza di un sentimento di stupore ed intima partecipazione al trionfo della natura.
Personalmente sono molto lieto di evidenziare questa sorta di inversione della mobilità propria che si
realizza in Ravazzolo, artista a tutto tondo, che parte dal Veneto per vivere a Palermo pervaso dal
fascino vigoroso della solarità mediterranea.
Riconoscimenti:
1989 Collettiva e Concorso 5 0 Premio Valledolmo.
1995 Collettiva e Concorso 7 0 Premio Valledolmo.
1995 Collettiva e Concorso Città di Villafranca 4 0 Premio.
2006 Premio Nazionale Liolà, Palermo
2006 Premio Internazionale Taormina 6° (su 250 pittori)
Organizzazione e partecipazione
1989 Concorso di Pittura - Collettiva Motta d' Affermo
1990 Concorso di Pittura - Collettiva Motta d' Affermo
1994 Collettiva Assessorato Solidarietà Sociale, Palermo
1995 Murales "Cappelle Votive" Terrasini
1996 Collettiva e Murales Chiusa Sclafani.
Eventi espositivi:
1988 (Collettiva Empire International; Collettiva Incontri Estate, Termini Imerese.)
1989 (Collettiva e Concorso. Naro; Collettiva Palazzo Comitini, Palermo)
1990 Collettiva e Concorso Valledolmo.
1994Collettiva e Concorso Valledolmo; Collettiva Partinico)
1995 (Murales Melito Porto Salvo; Collettiva Via Mandralisca e dintorni)
1996 (Collettiva e Concorso "Cefalù città Fiorita"; Collettiva e Concorso "Segnalato" Valledolmo;
Collettiva 100 artisti per il Museo di Cagliostro, Palermo.)
1997(Collettiva Concorso "Cefalù Città Fiorita"; Collettiva "Oltre un sorriso" Cefalù; Collettiva e
Concorso "Luoghi e Vita di Gollesano" Premiato)
1998 (Collettiva - Biblioteca di Monreale; Collettiva Petralia Sottana; Collettiva Comune di Villafrati;
Collettiva Comune di Isnello; Collettiva Medicavalli, Palermo; Collettiva Accademia di Sicilia ,
Circolo Ufficiali Palermo.)
1999 (Maggio Artistico Catanese; Colletiva "Madonna del Carmine" Municipio Taormina (ME).)
2001 (Nuovo Spazio, Palermo; Autoclassic Club Normanno, Palermo; Maggio Artistico Catanese ,
Collettiva , Corso Italia (CT); Ex Hotel Savoia, Città di Monreale; Vulcano (ME); Ente Mostra
Pittura , Città di Marsala; Ex Chiesa del Crocifisso, Castelbuono; Ex Chiesa del Carmine,
Taormina.)
2002 (Chiesa di San Domenico, Palermo; Circolo della Libertà, Palermo; Villa Filangeri - Santa Flavia
(PA); Collettiva Osterio Magno Cefalù; Collettiva Maggio Artistico Catanese; Castello di Carini,
Carini (PA); Ex Chiesa del Crocifisso , Castelbuono; Vulcano (ME); Pro loco Termini Imerese
(PA); Ex Chiesa del Carmine, Taormina.)
2003 (Maggio artistico Catanese Collettiva, Corso Italia, Catania; Isolarte, Isola delle Femmine (PA);
Galleria d'Arte Moderna, Monreale (PA); Ex Chiesa del Carmine, Taormina; Vulcano (ME);
Osterio Magno, Cefalù; Ottagono Santa Caterina, Cefalù.)
2004 (Castello Comunale Mezzojuso (PA); Biblioteca Comunale, Alessandria della Rocca; Circolo
della Libertà , Palermo; Grand Hotel Excelsior , Chianciano; Maggio Artistico Catanese ,
Collettiva , Catania; Ex. Chiesa del Carmine, Taormina; Vulcano (ME); Biblioteca Comunale ,
Isola delle Femmine (PA).)
2006 (Mostra a Villa Niscemi, Palermo; Astoria Palace Hotel, Palermo; Collettiva Pasqua nell’arte,
Carini (PA); Collettiva Oscar del Mediterraneo, Politeama Garibaldi, Palermo; Osterio Magno,
Cefalù)
2010 La Maison d’Art
2016 Winter Art, Arttime, Udine
2017 Nudi d'Arte, Arttmie, Udine
2017 L’isola che c’è , Palermo
1989 ("Il Capitello", Palermo; Festa della Donna; Personale, Villa Garibaldi, Palermo; Vulcano
(ME); Personale Associazione Culturale "Nuovo spazio",Palermo)
2006 Società Operaia L. Tirrito, Castronovo di Sicilia (PA)
2008 Castello di Mezzojuso (PA)
2012 Ottagono Santa Caterina, Cefalù
2012 Caffè Pedrocchi, Padova