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Giorgio Ravazzolo
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Riconoscimenti:
1989 Collettiva e Concorso 5 0 Premio Valledolmo.
1995 Collettiva e Concorso 7 0 Premio Valledolmo.
1995 Collettiva e Concorso Città di Villafranca 4 0 Premio.
2006 Premio Nazionale Liolà, Palermo
2006 Premio Internazionale Taormina 6° (su 250 pittori)


Giorgio Ravazzolo è nato a Padova nel 1926.


Pittore e incisore, si è trasferito durante la seconda guerra mondiale a Palermo, poi ha vissuto per diversi anni in Brasile, a Rio del Janeiro, S Paolo, Belo Horizonte, frequentandovi come uditore i corsi di disegno, pittura e incisione all’Accademia di Belle Arti. In seguito, rientrato a Palermo, ha frequentato la scuola Libera del Nudo presso l'Accademia e dove ha fondato l'Associazione Culturale Centro Arte Contemporanea "Nuovo Spazio" di cui era presidente.


Ha tenuto numerose mostre personali, fra le più importanti si citano quelle di Palermo (1989 Galleria "il Capitello" 1988 Villa Garibaldi 1989 Villa Niscemi), Castelbuono (dal 2000 al 2003 ex Chiesa del Crocefisso), Alcamo (2000, Centro Congressi Marconi). Taormina (dal 2000 al 2003 ex Chiesa del Carmine), Ha partecipato a moltissime collettive, estemporanee, rassegne di murales (a volte anche come organizzatore) a Palermo, Catania, Cefalù, Termini Imerese, Motta d'Affermo, Taormina, Valledolmo, Monreale, Villafranca, Terrasini, Melilo, Porto Salvo, New York (Art expo), etc.


Ha ottenuto premi e riconoscimenti di rilievo, fra cui si ricordano premi acquisto relativi alle edizioni 1989/90/94 del Concorso Valledolmo, ai concorsi di Villafranca Tirrena e "Cappelle Votive" di Terrasini nel 1995 e al concorso di Murales di Chiusa Sclafani nel 1996.


Critici: F. Carbone, D. Ales, V. Di Vita, G. Cappuzzo, S. Baiamonte, V. Sgarbi, S. Perdicaro, F. Granata, G. Lo Porto, S. Serradifalco, G. Mendola, C. Bisazza, P. Schifano, R. Velardi


Recensito su giornali, riviste e pubblicazioni d’arte, sue opera sono in collezioni pubbliche e private in Italia Germania Canada, Stati Uniti.


Formazione artistica: Accademia di Belle Arti di Palermo; Corso Libero del Nudo 1992-1995, 2002.


Fondatore e presidente dell'Associazione Culturale Centro d'Arte Contemporanea "Nuovo Spazio. Soggetti: nudi, ritratti, paesaggi e nature morte.


Tecniche: olio, acrilico, incisione e scultura.

..........

Awards:
1989 Collective and Competition 5 0 Valledolmo Prize.
1995 Collective and Competition 7 0 Valledolmo Prize.
1995 Collective and Competition City of Villafranca 4 0 Prize.
2006 Liolà National Award, Palermo
2006 Taormina International Prize 6th (out of 250 painters)

Giorgio Ravazzolo was born in Padua in 1926.

Painter and engraver, he moved to Palermo during the Second World War, then lived for several years in Brazil, in Rio del Janeiro, S Paolo, Belo Horizonte, attending the drawing, painting and engraving courses at the Academy of Fine Arts. Later, upon returning to Palermo, he attended the Libera del Nudo school at the Academy and where he founded the "Nuovo Spazio" Contemporary Art Center Cultural Association of which he was president.

He has held numerous personal exhibitions, among the most important are those in Palermo (1989 Galleria "il Capitello" 1988 Villa Garibaldi 1989 Villa Niscemi), Castelbuono (from 2000 to 2003 ex Chiesa del Crocefisso), Alcamo (2000, Centro Congressi Marconi) . Taormina (from 2000 to 2003 ex Chiesa del Carmine), He participated in many collective, impromptu exhibitions of murals (sometimes also as organizer) in Palermo, Catania, Cefalù, Termini Imerese, Motta d'Affermo, Taormina, Valledolmo, Monreale , Villafranca, Terrasini, Melilo, Porto Salvo, New York (Art expo), etc.

He has obtained important prizes and recognitions, including purchase prizes relating to the 1989/90/94 editions of the Valledolmo Competition, the competitions of Villafranca Tirrena and "Cappelle Votive" of Terrasini in 1995 and the Murals competition of Chiusa Sclafani in 1996.

Critics: F. Carbone, D. Ales, V. Di Vita, G. Cappuzzo, S. Baiamonte, V. Sgarbi, S. Perdicaro, F. Granata, G. Lo Porto, S. Serradifalco, G. Mendola, C. Bisazza, P. Schifano, R. Velardi.

Reviewed in newspapers, magazines and art publications, his works are in public and private collections in Italy, Germany, Canada and the United States.

Artistic training: Academy of Fine Arts of Palermo; Free Nude Course 1992-1995, 2002.

Founder and president of the Cultural Association Centro d'Arte Contemporanea "Nuovo Spazio. Subjects: nudes, portraits, landscapes and still lifes.

Techniques: oil, acrylic, engraving and sculpture.



Recensione di Vittorio Sgarbi 

Deve essere il sole, la sua luce, il suo calore, la sua indispensabilità nella vita degli esseri animati,

l’entità fisica e metafisica che ha costituito il motivo di maggiore attrazione nella vita e nell’arte di

Giorgio Ravazzolo, anziano considerare l’anagrafe, ancora giovane se dovessimo prendere a testimone

l’energia che trasmette nella sua pittura, padovano di nascita, ma fortemente determinato a diventare

palermitano d’adozione, come poi è successo, dopo rimarchevoli trascorsi in guerra in terra di Brasile.

Una vita quella di Ravazzolo, che mi dicono piuttosto travagliata, ma di cui non si avverte eco alcuna

nella sua arte. Immagino non sia casuale; tradizionalmente all’arte è sempre stata riconosciuta una

funzione consolatoria, secondo Freud la maggiore a disposizione dell’uomo, capace di compensare e

mitigare le insufficienze della vita. Per Nietzsche il mondo è irrimediabilmente caos, e solo l’arte e la

scienza sono in grado di consolarci dalla sua constatazione, niente affatto piacevole. Potremmo

dedurne che il meccanismo compensativo abbia un funzionamento proporzionato: tanto più si ha

fiducia nella possibilità della consolazione, tanto più se ne può ottenere beneficio. È quanto deve avere

fatto Ravazzolo: tanto più il buio della sofferenza e della disperazione ha offuscato la sua esistenza,

tanto più lui ha cercato il sole nell’unico regno in cui credeva di poterlo trovare, l’arte. E l’ho trovato

indubbiamente. Ce lo fa avvertire anche quando non lo vediamo, c’è la fa a sentire, perché tutto nei

dipinti di Ravazzolo, aspira ad essere bagnato dal sole, anche ciò che si dovesse trovare nell’ombra.

Momentaneamente, s’intende, perché nulla in questo mondo, potrebbe fare a meno del sole. Perfino

ciò che sta sott’acqua anela alla luce solare, esattamente come ciò che sta sopra, con il mare che non

ostacola, ma ,anzi, asseconda quest’attitudine come se fosse fatto della stessa pasta del cielo. Cosa

dipinge Ravazzolo? Ciò che l’uomo ha cominciato a dipingere fino dalla notte dei tempi, la natura in

tutti i suoi aspetti, secondo il principio imitativo che per primo è stato elaborato dagli artisti, la

mimesis. Dipinge anche esseri umani, Ravazzolo, donne giovani e avvenenti, per essere più precisi, ma

non sono le sue opere più ispirate, troppo prese a esibire sensualità esotiche. Che compito si prefigge,

pittoricamente parlando, Ravazzolo? Catturare la luce del sole e diffonderla su quanto rappresenta,

trattandola come un correlativo oggettivo della vita, raccoglie almeno in parte dell’emozione

primordiale che suscita la sua percezione per trasmetterla a chi guarda. C’è tanta luce nelle opere, di

Ravazzolo, che è dietro i colori potrebbe esserci una lastra di vetro, invece che una tela. Ma la luce, per

scorrere libera e beata tra le forme di natura, deve poterle riempire dal didentro, senza incontrare

resistenze, un pò come faceva Piero della Francesca. A questo scopo, Ravazzolo adotta una tecnica ad

hoc, da sintesi tipografica (in modo in fondo non troppo lontano da certa Pop Art o da qualche

manifestazione iperrealista, malgrado la profonda diversità dei reciproci intenti) attenta a definire

l’essenziale e a limitare l’incidenza nel dettaglio, in maniera che non disconosca distolga l’attenzione

dalla visione assorta dell’insieme, ottenendo in tal senso una sorta di realismo semplificato, piuttosto

aggiornato al gusto della modernità, per quanto non nasconda affatto il debito nei confronti del

passato, specialmente se il soggetto - la natura morta, per esempio - gliene offre l’occasione 

Capiamo che questo semplificazione, questa riduzione della natura all’idea della sua riconoscibilità

visuale, senza inutili fronzoli, questa luminosità straordinariamente scorrevole che la pervade, non

abituale, ma palesemente accentuata, a supportare colori regolari accesi, raramente inficiati da toni

intermedi o contrastati, come mai ci apparirebbero dal vero, sono tutti alimenti che ci inseriscono in un

preciso processo, quello che dalla ricezione ottica conduce alla sua formulazione mentale, per poi

giungere alla successiva conclusiva traduzione in logos pittorico. Tutto è perfettamente naturale, ma

niente è davvero come in natura. Siamo di fronte semmai a una natura artificiata, mediata, rivisitata

sulla base di una riflessione. Natura rivissuta da un’anima che la rivolge ad altre anime, confidando

nella solidarietà del genere umano di fronte alla solita, inesauribile meraviglia del creato.


Recensione di Salvatore Perdicaro

I quadri di Giorgio Ravazzolo sono concepiti con un linguaggio figurale limpido, fresco, vivace, nel quale

la modulazione delle forme e dei colori consegue un’intensa espressività, spesso arricchita da poetiche

intuizioni. Pittura vitale, vibrante nei ritmi e nelle cromie, essa si snoda fra ambiti tematici vari,

naturalistici e non, fra rassicuranti percorsi di bellezze, che l’artista ci fa riscoprire con emozione. Egli ci

presenta sovente immagini di natura in ambienti o composte in impareggiabili insiemi di “nature

morte”, paesaggi di Sicilia o di altre contrade, dove I’azione operosa dell’uomo non si sovrappone

all’ordine delle cose, ma si svolge in armonia con esse; figure, nudi femminili, ritratti che documentano

interesse per le problematiche umane e I’introspezione psicologica. Ravazzolo interiorizza la narrazione

estetica, dando voce agli stati d’animo, ai sentimenti, ai suggerimenti di una lirica percezione. È

affascinato dall’armonia, dalla magnificenza cromatica, dalla perfezione di ciò che osserva e tali qualità

esalta soprattutto attraverso una straordinaria orchestrazione pittorica. Colori intensi, ora contrastanti

ora elaborati con gradualità tonali, fra luci ed ombre ben dosate, sostengono le forme e i piani in un

gioco sapiente di alternanze ritmiche efficaci, ricostruendo la dinamica delle visioni, Ie atmosfere, i

simboli che alimentano questa pittura, nella quale si specchia l’animo di un vero artista, che nella sua

creatività riesce a condensare il su sconfinato amore per la vita e la bellezza.»


Recensione di Giovanni Capuzzo

Giorgio Ravazzolo, esuberante ed irrequieto per temperamento, attraverso un lungo e laborioso

processo di assimilazione e di sintesi, è riuscito a mediare gli elementi vari della sua ricca ed

avventurosa esperienza, trovando nelle opere di questi ultimi anni il suo ritmo più personale ed

autentico, la sua spirituale misura di creatore e l'eccellenza di un'arte capace di mediare natura e

spirito, il turgore delle passioni e dei sensi con la chiarezza fantastica e contemplativa, l'assillo del

nuovo con la verità della tradizione. Infatti nelle sue opere si nota, al di là del fascino spesso insinuante

di certe scenografie talvolta audaci, la conquista di uno spazio libero e nuovo, la sua capacità di

strutturare le sensazioni visive secondo un ordine tutto mentale con equilibrio di regia, di indubbia

efficacia visiva. Il segno grafico equilibrato ed armonico coglie infatti il senso di una realtà vista con

occhio in- cantato, sia che il tema rappresentato sia il paesano o il nudo femminile nel ritmo armonico

delle forme o una natura morta nell'accostamento equilibrato delle parie strutture morfologiche

Interviene a dare la se necessaria spinta creativa la vivace gamma cromatica della sua tavolozza con le

effusioni timbriche di spessore ideativo, talvolta matericamente irrequieto, in un rapporto linea colore

infinitamente variabile, ma nel segno di una vera ragione stilistica retta da una motivazione costruttiva.

La verità è che il suo discorso artistico evidentemente dal di dentro come autorealizzativo quasi

insopprimibile come messaggio il cui fine primario è quello di essere recepito e di essere a senza

diaframmi né difficoltà in u cesso di resa visiva diretta e di immediata e lucida ricreazione. Le sue

componenti ispirative si rifanno ad una attenta la ed assimilazione del realismo espressionista e di

determinate assonanze esplorative della natura nella varietà dei suoi aspetti, ma il risultato è

stilisticamente fuso ed omogeneo unificato come per incanto un coerente ed appassionato modo di

guardare la vita, da una totale disposizione fronte ai più schietti fenomeni della tura. In altri termini la

scelta di Ravazzolo tiene conto delle esperienze della pittura moderna fino al limite dentro cui sia cora

consentito parlare appunto di pittura mode fino al limite dentro cui sia ancora consentito par appunto

di pittura con i suoi problemi tecnici ed id logici, con la sua coerenza nel rapporto dell'operatore con la

natura da un lato, con l'umanità dall'altro, quell'equilibrio che rende possibile esaudire tutte necessità

di una ricerca formale e tecnica che non fine a se stessa e nemmeno sia inquinata da idealità estranee,

pur senza togliere il legame con la realtà delle visioni, dei sentimenti delle sensazioni. Per questo i suoi

scorci paesaggistici si concretizzano nel dilatazione di uno spazio fantastico ei nudi femminili nella

indivisibile connessione tra figurazione fantastica e rigorosa sintassi che la sostiene, hanno un fascino

senza dubbio notevole, serbando un calore e un preziosità inappagabile, quasi u farsi simbolo o quasi

come un arabesco silente che passa dall'una all'altra immagine per giungere alla fine ad esplicitarsi qual

elemento pittorico localizzato, ma più spesso allargato come una rete magica, a tutto il dipinto. La

forma imrprigionata dal percorso del segno si libera e si slanci in uno spazio contemplativo che la

valenza del colore nella effusione del suo pigmento rende fantastica mente seducente.


Recensione di Dino Ales

I fiori, che in natura costituiscono un elemento oltre modo importante nella storia dell'arte e della

pittura in particolare occupano uno spazio tale che difficilmente arte e pittura esisterebbero prive di

tale elemento. Sicché non meraviglia che artisti d'oggi di questo fine! millennio, in questa Città, in una

galleria di per sé autodefinendosi come Nuovo Spazio, concepisce in termini nuovi ed attuali il far

cultura, e cultura figurativa, tra queste strade non certamente odorose come prati, bensì occupate dai

metalli oppresse dai rumori, dai miasmi, dallo sferragliare del traffico, tra uomini e donne alienati e

tristi, ripropongono come sfida l’assenza presenza dei fiori e della natura. Ripropongono, cioè l'arte

strumento di potente mediazione de ricreazione, tra questo cemento e queste lamiere di “memoria”,

se non altro, di un mito: il mito della natura, dei fiori, del giardino. Quel mio perduto, ma comune a

tutte le civiltà storiche, di un “paradiso terrestre”, o di una smarrita condizione di perfetta armonia tra

uomo e natura


Recensione di Sandro Serradifalco

Giorgio Ravazzolo è un maestro d'arte con alle spalle non solo un'avventurosa vita costellata di mille

emozioni, ma anche un altrettanto entusiasmante carriera artistica. Negli anni ha dipinto un

innumerevole quantità di opere che, seppur diverse l'una dall'altra, avevano e hanno tuttora un

denominatore comune che è quella spassionata ammirazione nei confronti della vita, della natura, nei

confronti del concetto di bello e di estetica. Ravazzolo ci sottopone così un corollario di dipinti

suggestivi e a tratti anche trasgressivi, come nel caso dei numerosi nudi femminili realizzati che

lasciano intravedere facilmente il suo amore smodato per la donna, ma anche di emozionanti paesaggi

e scorci rurali. Il linguaggio pittorico di Giorgio è diretto e completamente privo di mistero, ma non per

questo superficiale o poco creativo, semplicemente a lui non interessa creare una segnica da decifrare

perché quello che fa e che gli piace fare come artista, è appunto il mostrare la bellezza vera delle cose,

quella bellezza intrinseca che è così palese, che sarebbe inutile, secondo il punto di vista artistico di

Ravazzolo, celare dietro innumerevoli combinazioni di simboli e segni, perché così pura che l'unico

modo per coglierne l'essenza è lasciarla quasi immutata. Il maestro, infatti, sia per quanto concerne i

paesaggi, sia per quanto concerne le figure femminili, dipinge la realtà per com'è, leggermente

modificata, ovviamente, seguendo il suo punto di vista e le sue percezioni. I colori sono brillanti, e la

struttura cromatica gioca continuamente con i chiaroscuri creando profondità e volume in ogni sua

composizione, e irradiando di un velo brillante l'intera opera rendendola un'esperienza artistica di

grande pregio. Uno stile il suo, frutto di mille esperienze che hanno fatto si che Ravazzolo crescesse

come uomo, ma anche e soprattutto come artista.


Recensione di Giuseppe Mendola

Le opere di Giorgio Ravazzolo parlano e giunge a noi il riverbero della loro potenza cromatica ed

espressiva, le notazioni del personaggio nella sua veste creativa sembra abbiano instaurato una

simbiosi con le tele. Colpiscono le scenografie "talvolta audaci" come ebbe a scrivere Giovanni

Cappuzzo e Ravazzolo ci porta in una realtà incarnata col dono di cui più dispone: la scelta dei colori

nella fantasmagorica tavolozza posta alla mercé dei suoi dosaggi. Studia il disegno esaltando le forme e

vi concentra un'atmosfera intricante per esaltare i particolari. Qualità di pittura e cura dei piani

costituiscono un'armonia che accresce l'efficacia dell'immagine. Sapienza Femminista e opulenza

intellettuale, frammiste a adulazioni, in un giusto spazio artistico, concretano la rappresentazione della

donna nell'odierna società. La musicalità emerge in melodiose seduzioni e lo sguardo rimane estasiato

da tanta tecnica per con- centrarsi nelle sfumature degli ampi scenari. Una gradualità nella ricerca per

portare il reale nel magico ovattato della simbologia: profumo di donna e rigoglio floreale esprimono il

senso vitale della generosa natura e Ravazzolo diventa tacito cantore dell'inno alla bellezza. Il rispetto

formale e coloristico è reso accattivante nelle sfaccettature con sfarfallio di segni e studiate

svirgolature.


Recensione di Fabio Granata (On. Deputato)

L'artista Giorgio Ravazzolo, pittore e scultore, come un viaggiatore, attraverso i suoi quadri, ci racconta

emozioni e sentimenti fermati nell'istante in cui l'occhio dell'osservatore si pone sul soggetto-oggetto,

restituendolo alla realtà, mediante sfumature cromati- che, in una visione virtuale del sogno. I nudi, i

paesaggi siciliani, l'omaggio al "Grande Papa" e a Van Gogh sono temi diversi ma, le atmosfere delle

sue opere sono immagini di memoria, velate, lontane dalla cruda realtà, dove il particolare è

l'elemento cardine. Una sfumatura, un tocco di colore non usuale, una pennellata diversa dal tutto,

distrae, ma cattura l'attenzione dell'osservatore aprendo una visione intima e privata. Quindi, bisogna

osservare non guardare queste opere, solo così si può camminare accanto all'anima dell'artista.


Recensione di Guido Lo Porto (presidente dell'Assemblea Regionale Siciliana)

Nell'accostarsi alle opere di Giorgio Ravazzolo si coglie immediatamente la varietà del segno e la

sensualità simbolica e concreta della natura nella sua espressione più seducente: l'universo femminile

colto negli attimi di intimità, come l'esplosione cromatica della flora e della vegetazione nel rigoglio

delle stagioni più propizie. Non si può quindi, che apprezzare a prima vista le composizioni di Ravazzolo

quali inni alla vita, che sono propri di chi ha saputo cogliere, nel corso di una lunga e variegata

esperienza, l'essenza di un sentimento di stupore ed intima partecipazione al trionfo della natura.

Personalmente sono molto lieto di evidenziare questa sorta di inversione della mobilità propria che si

realizza in Ravazzolo, artista a tutto tondo, che parte dal Veneto per vivere a Palermo pervaso dal

fascino vigoroso della solarità mediterranea.


Riconoscimenti:

1989 Collettiva e Concorso 5 0 Premio Valledolmo.

1995 Collettiva e Concorso 7 0 Premio Valledolmo.

1995 Collettiva e Concorso Città di Villafranca 4 0 Premio.

2006 Premio Nazionale Liolà, Palermo

2006 Premio Internazionale Taormina 6° (su 250 pittori)

Organizzazione e partecipazione

1989 Concorso di Pittura - Collettiva Motta d' Affermo 

1990 Concorso di Pittura - Collettiva Motta d' Affermo 

1994 Collettiva Assessorato Solidarietà Sociale, Palermo

1995 Murales "Cappelle Votive" Terrasini 

1996 Collettiva e Murales Chiusa Sclafani.

Eventi espositivi:

1988 (Collettiva Empire International; Collettiva Incontri Estate, Termini Imerese.)

1989 (Collettiva e Concorso. Naro; Collettiva Palazzo Comitini, Palermo)

1990 Collettiva e Concorso Valledolmo.


1994Collettiva e Concorso Valledolmo; Collettiva Partinico)

1995 (Murales Melito Porto Salvo; Collettiva Via Mandralisca e dintorni)

1996 (Collettiva e Concorso "Cefalù città Fiorita"; Collettiva e Concorso "Segnalato" Valledolmo;

Collettiva 100 artisti per il Museo di Cagliostro, Palermo.)

1997(Collettiva Concorso "Cefalù Città Fiorita"; Collettiva "Oltre un sorriso" Cefalù; Collettiva e


 Concorso "Luoghi e Vita di Gollesano" Premiato)


1998 (Collettiva - Biblioteca di Monreale; Collettiva Petralia Sottana; Collettiva Comune di Villafrati;

Collettiva Comune di Isnello; Collettiva Medicavalli, Palermo; Collettiva Accademia di Sicilia ,

Circolo Ufficiali Palermo.)

1999 (Maggio Artistico Catanese; Colletiva "Madonna del Carmine" Municipio Taormina (ME).)

2001 (Nuovo Spazio, Palermo; Autoclassic Club Normanno, Palermo; Maggio Artistico Catanese ,

Collettiva , Corso Italia (CT); Ex Hotel Savoia, Città di Monreale; Vulcano (ME); Ente Mostra

Pittura , Città di Marsala; Ex Chiesa del Crocifisso, Castelbuono; Ex Chiesa del Carmine,

Taormina.)

2002 (Chiesa di San Domenico, Palermo; Circolo della Libertà, Palermo; Villa Filangeri - Santa Flavia

(PA); Collettiva  Osterio Magno  Cefalù; Collettiva  Maggio Artistico Catanese; Castello di Carini,

Carini (PA); Ex Chiesa del Crocifisso , Castelbuono; Vulcano (ME); Pro loco  Termini Imerese

(PA); Ex Chiesa del Carmine, Taormina.)

2003 (Maggio artistico Catanese Collettiva, Corso Italia, Catania; Isolarte, Isola delle Femmine (PA);

Galleria d'Arte Moderna, Monreale (PA); Ex Chiesa del Carmine, Taormina; Vulcano (ME);

Osterio Magno, Cefalù; Ottagono Santa Caterina, Cefalù.)

2004 (Castello Comunale Mezzojuso (PA); Biblioteca Comunale, Alessandria della Rocca; Circolo

della Libertà , Palermo; Grand Hotel Excelsior , Chianciano; Maggio Artistico Catanese ,

Collettiva , Catania; Ex. Chiesa del Carmine, Taormina; Vulcano (ME); Biblioteca Comunale ,

Isola delle Femmine (PA).)

2006 (Mostra a Villa Niscemi, Palermo; Astoria Palace Hotel, Palermo; Collettiva Pasqua nell’arte,

Carini (PA); Collettiva Oscar del Mediterraneo, Politeama Garibaldi, Palermo; Osterio Magno,

Cefalù)

2010 La Maison d’Art

2016 Winter Art, Arttime, Udine

2017 Nudi d'Arte, Arttmie, Udine

2017 L’isola che c’è , Palermo

1989 ("Il Capitello", Palermo; Festa della Donna; Personale, Villa Garibaldi, Palermo; Vulcano

(ME); Personale Associazione Culturale "Nuovo spazio",Palermo)

2006 Società Operaia L. Tirrito, Castronovo di Sicilia (PA)

2008 Castello di Mezzojuso (PA)

2012 Ottagono Santa Caterina, Cefalù

2012 Caffè Pedrocchi, Padova

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