*Ulivi
Renato Cestaro è nato a Venezia il 31/03/1952,
risiede e opera con studio a Tessera (VE). Tel. 3349751409
Ha frequentato l'Istituto Tecnico per geometri e, da autodidatta, fin dall'adolescenza ha coltivato la passione per i colori studiando in modo particolare le varie tecniche dell'arte sia contemporanea che dei grandi Maestri del passato.
Per questa sua passione è alla continua ricerca di pigmenti e terre, per provare la gioia di crearsi autonomamente i colori, quelli che (secondo Lui) meglio rispecchiano il suo carattere.
E' attratto dalla visione della vita quotidiana e di paesaggi insoliti che interpreta nei loro particolari più inconsueti. L'obbiettivo che si è posto è infatti quello di estrapolare con colori vibranti "l'anima" da un oggetto apparentemente banale rendendolo accattivante a se stesso e al fruitore.
La sua pittura è umorale (come l'artefice), con le sue problematiche e le sue ricerche.....è così che un paesaggio può essere gioioso o triste, pieno di vita o calmo e rilassante....
“macchie ocra, rosa e azzurre, rossi, grigi impossibili e gialli luminosi si rincorrono e si mischiano interrotti da linee decise, vivendo di luce propria e costruendo il soggetto “(scritto da un vecchio pittore - n.d.r.).
Ha frequentato e frequenta tuttora corsi di disegno e pittura da maestri contemporanei per continuare a conoscere tecniche e stili tentando “sempre” di tenere -come ricerca- in primo piano... l'emozione.
Ha partecipato e partecipa a mostre collettive e personali nonchè a concorsi ed ex tempore, vagabondando per affinare le tecniche e confrontandosi con se stesso e con gli altri ottenendo consensi e ottimi risultati. Maturando così un' esperienza pittorica di primordine che lo colloca tra i pittori più interessanti delle ultime generazioni.
RENATO CESTARO was born in Venice 31/03/1952.He lives in Tessera (VE) where he has also his studio. Tel 3349751409
Renato studied at a Technical Institute but even from a young age his passion was colour.This passion led him to study ,by himself ,all the various techniques used both in contemporary art works and those of the “Grand Masters” of the past.
This same passion urged him to a continual research for new pigments and “terre” in order to experience the sheer joy of producing by himself colors and shades which in his opinion best express his character.
He is attracted to views of everyday life and unusual landscapes of which he interprets their more unfamiliar features.The aim he sets himself is in fact that of extracting ,with vibrant colours,the very “soul” of an apparently banal object and so rendering it striking and attractive to the viewer.
His painting is humoral (like its creator) with all his challenges and research…so that a landscape may be joyful or sad, full of life or calm and relaxing…
“patches of ochre ,pink and sky blue, reds, impossible greys and bright yellows mix and race after each other, interrupted by decisive lines they survive in their own light and construct the subject”(written by an old artist)
Renato has attended a series of courses on drawing and painting held by contemporary artists and continues to do so to further his knowledge of techniques and style-while always trying to keep in first place his search for “emotion”.
He continues to take part in various collective and individual exhibitions as well as competitions including “ex tempore”(where artists compete to produce a painting in public view in the course of a day) where he can improve his technique, measuring himself against others and often obtaining praise and excellent results.
In this way Renato has achieved a painting experience of a first class level which places him among the most interesting artists of this generation.
Renato
Cestaro. Un amico caro, un compagno di momenti di coraggio, vissuti
insieme con entusiasmo giovanile, con goliardica incoscienza da parte mia.
Non mi soffermo sull’uomo, sulla sua
amabilità, sulla sua generosità , sulla
sua trasparenza, sul suo fervore fanciullesco, perché queste doti umane , oggi
molto rare da trovare specie nel campo
dell’arte, sono le caratteristiche peculiari della sua pittura.
Renato è la sua pittura. Una pittura genuina, sicuramente non fatta con il computer,
non copiata dai grandi autori, tant’ è che è difficile catalogarlo, secondo i canoni abituali usati
frequentemente dai critici ufficiali. Dire di lui che è un impressionista, un post
impressionista, un macchiaiolo in realtà non dice nulla, se non che le scuole
dell’ottocento e della prima metà del novecento, sono entrate nel suo
patrimonio culturale come punto di partenza per costruire un suo personalissimo
linguaggio.
La sua è una pittura fatta prevalentemente di colori. Sono infatti i colori i
veri protagonisti della sua narrazione pittorica che si distingue soprattutto
per l’uso totalizzante dei colori. Colori
che non sono mai banali, usuali, perché sono esclusivamente suoi, nel vero
senso della parola . Infatti, come gli antichi maestri li crea impastando i
pigmenti, le vernici in una continua sperimentazione di cromie nuove ,di
tonalità che spesso sorprendono per gli abbinamenti
audaci.
Usa prevalentemente i colori acrilici perché
sono immediati, si asciugano presto, lasciano poco tempo alle
riflessioni, possono sovrapporsi senza impastarsi e rispondono senza indugi a
quell’ansia di dire, di fare, di portare sulla tela quella febbre
di emozioni che vuole esprimere, tipica dell’uomo sensibile ed istintivo. L’importante per lui è esprimersi, comunicare
agli altri ciò che pensa, che vede , che lo ha colpito particolarmente magari
in un incontro con il quotidiano, magari in un viaggio, magari in un’esperienza
di vita dal forte impatto emotivo.
Dunque colori e segni, anche quest’ultimi
frenetici perché continuamente si
spezzano e si ricompongono per poi
spezzarsi ancora. Mai un segno meditato, ma sempre frutto dell’ impulso che sente, della
folgorazione quasi che i suoi occhi percepiscono. Tutto ciò nell’insieme esprime la spontaneità e la freschezza di un pensiero giovane,
entusiasta e del gesto che naturalmente ne consegue. E’
difficile trovare nelle tele momenti di incertezza , di ripensamento, di successiva meditazione.
Una pittura personalissima, ormai facilmente riconoscibile tra tante.
Come ogni artista dipinge la realtà
della vita in cui ama immergersi.
La natura è la protagonista prima .
Paesaggi, alberi, fiori, scorci di
luoghi da lui visitati e successivamente trasformati dal suo io.
Poi ancora momenti di vita quotidiana
fatta di sentimenti profondi, di gioia,
di malinconia, di sogni.
Renato infatti è un grande sognatore. Le sue figure, siano esse uomini,
animali, montagne acquistano dimensioni
e colori che trascendono il vero per diventare
l’impalpabile materia di un sogno.
Questo vale per tutto, ma
soprattutto per Venezia, la cui sacralità, la cui bellezza sono proposte con rispetto filiale, sempre attraverso un
filtro che rappresenta talvolta il suo rimpianto per momenti felici, per incontri con questa realtà , mai più
ripetibili. Venezia colta per lo più nella quotidiana ripetizione di gesti, di passi sulle pietre delle calli, nei riflessi della luce nei
rii, nello slancio ardito ed irreale dei
ponti tra le rive, nelle gondole dentro
lo squero, sospese sullo scivolo, in un
bilico surreale, pronte a scendere in acqua verso lidi nuovi, verso
esperienze diverse. Come in realtà è la
vita degli uomini. Come in realtà è la
sua vita.
Venezia è già la materializzazione del
sogno dell’uomo, della sua grande intelligenza, della sua caparbietà di costruire dal nulla, dal fango vile, qualcosa che
incarnasse pienamente il concetto di bellezza e di armonia con l’ambiente.
Venezia non ha bisogno quindi di trasformazioni oniriche esasperate. Ha
bisogno solo dell’occhio attento del suo pittore per essere colta nella sua
essenza, nella sua magnificenza, nella
sua grandezza che non hanno pari nella storia. Basta avere occhi per
vedere, cuore per amare per viverla e
rappresentarla nella gloriosa maestosità
dei suoi palazzi illuminati da sprazzi
di sole.
La luce, ecco proprio la luce effimera serve per esaltarne le forme , per lacerare le ombre di un presente nemico e richiamare gli uomini alla rispetto della sublimità di questa città
incantata, della fragilità preziosa che rappresenta, dell’equilibrio perfetto
tra uomini e natura. Venezia è il luogo
della nostalgia di chi come Renato comprende la sua importanza.
E poi ancora la laguna, quella laguna
che fin da ragazzino, è stata lo specchio dentro cui riflettere la sua anima,
la misura della sua sensibilità, della sua capacità fantastica.
Un mondo che assomiglia ad un caleidoscopio,
dove ogni cosa esprime colore e movimento. Basta un piccolo tocco ed ogni cosa si
trasforma , si colora di tinte irreali, di forme fantastiche.
Un mondo di sogno quasi fanciullesco e gioioso che irride la realtà
grigia , la verità che ferisce, per lasciare
spazio ad un mondo fantastico
animato dalle sue pulsioni.
Renato è rimasto l’entusiasta di sempre anche se in questi anni è molto cresciuto
pittoricamente. E lo dimostra grazie a
quel linguaggio personalissimo che connota i suoi dipinti. Così suo che difficilmente può essere copiato
da altri.
Maria Luigia Chiosi
E' attratto dalla visione della vita quotidiana e di paesaggi insoliti che interpreta nei loro particolari più inconsueti. L'obbiettivo che si è posto è infatti quello di estrapolare con colori vibranti "l'anima" da un oggetto apparentemente banale rendendolo accattivante a se stesso e al fruitore.
La sua pittura è umorale (come l'artefice), con le sue problematiche e le sue ricerche.....è così che un paesaggio può essere gioioso o triste, pieno di vita o calmo e rilassante....
“macchie ocra, rosa e azzurre, rossi, grigi impossibili e gialli luminosi si rincorrono e si mischiano interrotti da linee decise, vivendo di luce propria e costruendo il soggetto “(scritto da un vecchio pittore - n.d.r.).
Pietro Barbieri - Venezia
I mondi di Renato Cestaro sussistono invece nella forma indefinita tra “ciò che è stato e ciò che non sarà più”, delineando con rapida indeterminatezza una realtà informale in cui la forma appare mutevole e in trasformazione e i cui elementi materici e aerei si fondono, invadendo i confini del certo e dell’incerto.
Gaetano Salerno - Art Critic - Savona
Da: “La nuova Ferrara del 25 Marzo 2015:
……Renato Cestaro, dal canto suo, mette insieme gli elementi, permeando le sue opere di una visione poetica fatta di pigmenti personalmente selezionati quasi a rendere unica ed irripetibile l’esperienza non solo cromatica, ma anche materica. Il risultato è avvolgente poiché lascia allo spettatore la deduzione del “non detto” del “non affrontato” del “solo accennato”.
Michele Govoni - Critico d'arte - Ferrara