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Abandoned Renaissance church

Abandoned Renaissance church

Abandoned Renaissance church

"Abandoned Renaissance church" è parte del progetto "Atlantic Sights".

Cos'è un uomo di fronte all'oceano? Un minuscolo osservatore timoroso che scruta con profondo senso dell'ignoto, perdendosi con lo sguardo verso l'infinito. L'oceano odora di mistero.

Cosa rappresenta un piccolo lembo di terra che emerge dalla vastità dell'oceano? Un piccolo palcoscenico al centro di una sconfinata scenografia.

In questo progetto, ponendo il mio punto di osservazione al centro del palcoscenico, ho osservato l'oceano. Atlantic Sights è una visione degli scenari naturali offerti e ammirati da una piccola isola situata nel mezzo dell'Oceano Atlantico.


Tecnica: stampa fotografica gicleé su Hahnemühle Fine Art cotton paper “Bright White” 310 gsm

Numero di tirature: 5 


Specifiche
Sorgente luminosa - Es.: Monocromatico, Bicromatico Monocromatico
Genere - Es.: Fantasy, Natura morta, Religioso, Paesaggistico Paesaggistico
Soggetto raffigurato - Es.: Cavalli, Frutta, Gatti Chiesa
Tecnica - Es.: Olio su tela, Matita su carta Stampa fotografica gicleé su hahnemühle fine art cotton paper “bright white” 310 gsm
Stile dell'opera - Es.: Surrealismo, Cubismo, Astrattismo Neoespressionismo
Dati artista
Pregio - Es.: Foglia oro, foglia argento Hahnemühle fine art cotton paper “bright white”
Esperienza artista - Es.: Emergente, Esperto Esperto
  • Certificazione di autenticità
  • Opera numerata
  • Firma dell’Artista
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Carmine
Karim Carella
Contatta l'Artista

Affascinato sin da bambino dai paesaggi struggenti delle campagne e delle coste del sud Italia, ma anche dalle maestosità delle cime alpine del nord-est, Karim Carella inizia presto e quasi per gioco ad utilizzare la macchina fotografica per immortalare e congelare gli istanti di bellezza che osserva.

Il suo percorso formativo però lo porta per diversi anni, con una laurea in Scienze statistiche, ad uno stile di vita molto lontano dalle sue reali e più recondite aspirazioni, fino a quando deciderà di abbandonare il lavoro e la vita milanese probabilmente attratto dal bisogno primordiale del mare…

Inizia così una nuova vita alla ricerca di spazi idonei alla sua insaziabile creatività, un viaggio nella fotografia che è in realtà un viaggio alla ricerca di sé, o forse solo semplicemente del suo posto nel mondo, in maniera gradualmente sempre più consapevole e autobiografica.

In una prima fase del suo percorso professionale, l’artista pugliese trova la sua dimensione nella fotografia di paesaggio figurativa, con immagini dal taglio prevalentemente quadrato, caratterizzati dall’impronta monocromatica e dalle lunghe esposizioni. La figura umana è bandita dai suoi scatti perché vista come elemento di disturbo; lo stile minimalista e profondamente austero permette a Karim Carella di conferire alle sue composizioni un senso di profonda quiete e intimità, isolando quasi nello spazio e nel tempo le scene e i soggetti ritratti.

Progressivamente, dopo aver esplorato il significato più profondo del visibile, l’artista inizia un processo di selezione delle forme e dei toni sempre più radicale, indagando nuovi campi di ricerca profondamente ispirati dalla vita interiore, nel tentativo di sublimare la forma come simbolo, simulacro, icona dei propri valori.

L’amore per il paesaggio, la natura e per il mare in particolare, e soprattutto la consapevolezza della minaccia da parte dell’essere umano, lo proiettano nella seconda fase del suo percorso artistico, in cui progressivamente seleziona forme sempre più astratte all’interno delle quali dissolvere quasi ogni richiamo alla realtà.

E’ un intenso lavoro di interiorizzazione e sperimentazione, nel quale il soggetto paesaggistico viene spogliato delle sue caratteristiche figurative per trasformarsi in un’immagine indefinita ed eterea che, nel negare la rappresentazione della realtà, vuole esaltare il grido di una natura che urla e si ribella contro la minaccia dell’essere umano. In questi soggetti astratti, forme, linee e colori vengono esaltati ed esasperati per creare immagini di forte impatto visivo ed emotivo. 

Si tratta di una ricerca in cui il linguaggio fotografico intraprende un coraggioso viaggio verso la dimensione astratta. Un processo di trascendenza che riporta alle avanguardie del Novecento. Una teoria estetica dell'Einfühlung, che suggerisce un passaggio ad un piano più profondo di percezione, in cui tutto agisce in relazione all'affine che è in noi; un'esplorazione che supera il referenzialismo della fotografia figurativa per approdare ad un estremo soggettivismo, geometrico e totalmente imprevedibile.

Un genere fotografico che non vuole più rappresentare oggetti ma aspira alla costruzione di un ordine oggettivo, una Sachlichkeit che conclude il viaggio dal soggettivismo espressionista per approdare al valore etico dell'arte di denuncia. E' la natura che urla e si ribella contro la minaccia dell'uomo.

Il compito decisivo della produzione artistica più recente di Karim è rendere visibile, non riprodurre ciò che è già visibile. L'arte non rende il visibile: essa rivela (Paul Klee).

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Fascinated since he was a child by the poignant landscapes of the countryside and coasts of southern Italy, but also by the majesty of the Alpine peaks of the north-east, Karim Carella starts early and almost as a game to use the camera to immortalize and freeze the moments of beauty he observes.

However, his educational path led him for several years, with a degree in Statistical Sciences, to a lifestyle very far from his real and innermost aspirations, until he decided to leave his job and life in Milan probably attracted by the primordial need for the sea…

Thus begins a new life in search of suitable spaces for his insatiable creativity, a journey into photography which is actually a journey in search of himself, or perhaps just simply of his place in the world, in a gradually more and more aware and autobiographical way.

In a first phase of his professional career, the Apulian artist finds his dimension in figurative landscape photography, with predominantly square-cut images, characterized by a monochromatic imprint and long exposures. The human figure is banned from his shots because it is seen as a disturbing element; the minimalist and profoundly austere style allows Karim Carella to give his compositions a sense of deep stillness and intimacy, almost isolating the scenes and subjects portrayed in space and time.

Progressively, after having explored the deepest meaning of the visible, the artist begins an increasingly radical process of selection of shapes and tones, investigating new fields of research deeply inspired by inner life, in an attempt to sublimate the form as a symbol, simulacrum, icon of one's own values.

The love for the landscape, nature and the sea in particular, and above all the awareness of the threat from the human being, projected him into the second phase of his artistic career, in which he progressively selected increasingly abstract forms within which to dissolve almost any reference to reality.

It is an intense work of internalization and experimentation, in which the landscape subject is stripped of its figurative characteristics to transform itself into an indefinite and ethereal image which, in denying the representation of reality, wants to enhance the cry of a nature that screams and rebels against the threat of the human being. In these abstract subjects, shapes, lines and colors are exalted and exaggerated to create images of strong visual and emotional impact.

It is a research in which the photographic language undertakes a courageous journey towards the abstract dimension. A process of transcendence that brings us back to the avant-gardes of the twentieth century. An aesthetic theory of Einfühlung, which suggests a passage to a deeper level of perception, in which everything acts in relation to the affine that is in us; an exploration that goes beyond the referentialism of figurative photography to arrive at an extreme subjectivism, geometric and totally unpredictable.

A photographic genre that no longer wants to represent objects but aspires to the construction of an objective order, a Sachlichkeit that concludes the journey from expressionist subjectivism to arrive at the ethical value of the art of denunciation. It is nature that howls and rebels against the threat of man.

The decisive task of Karim's most recent artistic production is to make visible, not to reproduce what is already visible. Art does not make the visible: it reveals (Paul Klee).


2021 “Artisti per Casa Gialla”, Bologna

2020 “Affordable Art Fair”, Milano

2015 “Affordable Art Fair”, Milano

2014 “Arteberry”, Dubai

2013 “Image Nation”, Milano

2012 “I colori dell’autunno”, Milano

2012 “Omaggio a Giorgio Morandi”, Bologna

2012 “Italian landscapes”, New York City

2017 “Tyrsenoi – their land”, Follonica (GR)

2014 “Assolo” exhibition at MIA art fair, Milano

2013 “Assolo”, Milano

2011 “Effimeri”, Milano

2011 “Effimeri”, Chieti

2011 “Effimeri”, Bari

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