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Anche i palazzi sognano

Anche i palazzi sognano

Anche i palazzi sognano

Tecnica : fotografia  con Olympus 620  su stampa fine art.

Tiratura 50 x 40   : 3

Specifiche
Sorgente luminosa - Es.: Monocromatico, Bicromatico Policromatico
Genere - Es.: Fantasy, Natura morta, Religioso, Paesaggistico Architettonico
Soggetto raffigurato - Es.: Cavalli, Frutta, Gatti Nuvole deformate su specchi
Tecnica - Es.: Olio su tela, Matita su carta Olympus 620 su stampa fine art.
Stile dell'opera - Es.: Surrealismo, Cubismo, Astrattismo Realismo
Dati artista
Esperienza artista - Es.: Emergente, Esperto Esperto
  • Certificazione di autenticità
  • Opera numerata
  • Firma dell’Artista
  • Reso in 10 giorni lavorativi
  • Garanzia di rimborso al 100% entro 30 giorni
  • Consegna standard
€900,00
Tasse escluse: €900,00
  • Disponibilità: Disponibile
  • Dimensioni: 50cm x 0cm x 40cm

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Roberto
Roberto Pestarino
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Pestarino Roberto nasce il 6 Novembre 1966 ad Alessandria, vive ormai da 20 anni in campagna e senza
televisione
.
Inizia ad interessarsi di fotografia nel 2010 e nel 2011 comincia a sviluppare ricerche a tema.
Nel 2012 i primi successi con fotografie d’architettura: 3 menzioni all’ anniversario I.P.A. e una foto
accolta nell’ archivio della biblioteca nazionale di Francia.
Si interessa a molti soggetti senza riuscire a focalizzare una strada definita, passando anche attraverso
il bianco e nero.
La svolta arriva sviluppando il progetto dei manichini nei negozi. Una ampia serie di fotografie dove il
manichino alla sera trova nelle luci di vetrina un nuovo aspetto e il volto si umanizza di espressioni mai
pensate per un viso amorfo.
Il progetto dei manichini lo attrae ancora adesso, perché le combinazioni nelle vetrine di luci e ombre,
lo sfondo spesso realizzato ad arte a cui si sovrappongono spesso surreali e comici riflessi fatti di linee,
son sempre una occasione interessante per lui.
Trovando nel colore con poca luminosità e alti contrasti una via espressiva valida la adotta anche in
altri campi, tra cui le foto in studio, e riflessi di luce sui palazzi. In pratica ha associato la sua passione
primigenia per l’architettura con un uso assai estremo di teleobiettivi per cogliere luci, colori e forme
che appaiono nei momenti dove la luce solare raggiunge criticità: un passaggio solo parziale di nuvole,
un alba dopo la pioggia, e simili condizioni.
Spende tempo anche verso altri soggetti fotografici , come i cartelloni pubblicitari e fiori decadenti.
Si dedica anche alla fotografia di denuncia, sia sulla condizione umana che dell’ambiente in cui viviamo.
Realizzando opere in studio di oggetti combinati insieme per veicolare messaggi dal carattere piuttosto
incisivo.
Ha poi iniziato un percorso di progetti con modelli volontari in studio, per parlare o raccontare il nostro
mondo.
Attualmente dopo aver riprodotto in forma allegorica un dipinto fiammingo del 1550 si dedica a
ricercare la modernità e risposte pensando ai 4 cavalieri citati nell’ apocalisse di Giovanni.

..........


Pestarino Roberto was born on 6 November 1966 in Alessandria, he has been living in the countryside for 20 years and without
television
.
He began to take an interest in photography in 2010 and in 2011 began to develop thematic research.
In 2012 his first successes with architectural photographs: 3 mentions at the I.P.A. anniversary and a photo
accepted into the archives of the National Library of France.
He is interested in many subjects without being able to focus on a defined path, also passing through
black and white.
The turning point came when he developed the project of mannequins in shops. A large series of photographs where the
mannequin in the evening finds a new appearance in the shop window lights and the face is humanised with expressions never
thought of for an amorphous face.
The design of the mannequins still attracts him now, because the combinations in the shop windows of light and shadow,
the often artfully realised background overlaid with surreal and comical reflections made of lines,
are always an interesting occasion for him.
Finding in colour with low brightness and high contrasts a valid expressive way he also adopts it in
other fields, including studio photos, and light reflections on buildings. In practice he combined his passion
for architecture with a very extreme use of telephoto lenses to capture light, colours and shapes
that appear at times when the sunlight reaches critical points: a partial passage of clouds
a sunrise after rain, and similar conditions.He also spends time on other photographic subjects, such as billboards and decadent flowers.
He also devotes himself to complaint photography, both about the human condition and the environment in which we live.
Producing studio works of objects combined together to convey messages of a rather
incisive character.
He then started a course of projects with volunteer models in the studio, to talk or tell about our
world.
Currently, after reproducing a Flemish painting from 1550 in allegorical form, he devotes himself to
searching for modernity and answers thinking about the 4 horsemen mentioned in John's apocalypse.




Pesaro New Art, Alexander Museum Palace Hotel 2023.

Espace Art Gallery, Bruxelles gennaio 2023.

Club cinematografico e fotografico di Dakshin Dinajpur 2022.

Badiani art space: nothing hill, Londra 2021.

Culo. culturale : sei l'arte mostra virtuale marzo 2020

Corea del Sud (dicembre 2020) Galleria F

Venezia, galleria San Vidal, 2019.

Palazzo Ferraioli Roma: tra arte e visioni, 2018.

Gubbio Palazzo del Bargello, eccellenze artistiche 2018.

Vercelli : [S]guardo 2018.

Festival Internazionale della Fotografia di Chania, 2018.

Treviso festival della fotografia 2018.

Blank wall gallery Atene, panorami cittadini 2018.

Colori dell'umanità Art Gallery Everett (Pennsylvania): Cieli 2018.

Palazzo Fantuzzi Bologna Marzo 2018.

Galleria a parete vuota Atene, fine art, 2018.

Blank wall gallery Atene , la gente e l'inverno 2017.

Triennale della fotografia Venezia 2017.

Humans Bracellona Cordova Spagna 2017.

Galleria 1650 Los Angeles Echo park : Autoritratti 2016.

Circuito fotografico bicontinentale 2015: presente con tre foto.

Collettiva al The American Mountaineerig Centrer at Golden, Colorado , sesta annuale

esibizione di fotografia legata all'ambiente dal 20 febbraio fino al primo maggio 2015.

Collettiva al Museo nazionale T.Shevchenko Kiev dal 27 al 31 marzo 2015.

Collettiva : Smith Gallery, Jhonson City, Texas USA . Blu 2015.

Collettiva: Black Box Gallery, Oregon-USA– Bianco e nero , febbraio 2015.

Collettiva : Mostra Urbana, Trieste febbraio 2015

Collettiva : 1650 Echo Park Avenue, Los Angeles, novembre 2014.

Mostra collettiva a Milano nel Marzo 2014: il perché dell'arte.

Mostra al truciolo d'oro del foto cine club di Cascina (Pisa) 2013

Collettiva : mostra a Roma ottobre 2013

4 mostre collettive a Cracovia nel periodo di agosto 2013

Collettiva Costa masnaga (lucca) tema geometrie 2012

San donà del piave marzo 2011 mostra collettiva il mondo delle donne

Ischia, arte contemporanea 2019.

Biennale Gattinara (Vc) 2019.

Badalucco (IM), Visioni 2019.

Chivasso (Italia) Biennale dell'arte 2018.

Buronzo, Vercelli (Italia) 2018.

Collettiva Satura galleria d'arte Genova,dicembre 2017.

Trieste Photo Fringe 2017.

Foto d'arte e arte digitale. Galleria Arttime Udine, 2017.

Centro per la fotografia fine art, Colorado USA. Ottobre 2017.

Humans Cordova Spagna settembre 2017.

Festival fotografico Pontremoli 2017.

ArtesTorino, 2017.

Biennale di Genova 2017.

Biennale Gattinara (Vc) 2017.

Su tela: complesso monumentale Broletto Novara 2017.

Onirografia Torino maggio 2017.

Echi di arte viva, campo San Zaccaria Venezia maggio 2017.

Arte Genova 2017.

Pinacoteca di arte moderna, Napoli, Collettiva 2017.

Mostra: Ero nato mio. Torino 2016.

Castello Svevo Rocca imperiale( Cs) Agosto 2016, collettiva.

Villa Paolotti, Gattinara, Vc 2016.

Le mani, gli amici, i segni, i sogni, collettiva a Rovasenda (VC) luglio 2016.

Collettiva : Photo place gallery 2016 tema il volo.

Colloquia Aedificare, Palermo Aprile 2016.

Collettiva: Black wall gallery Atene gennaio 2016 tema Fotografia di strada.

Stregarte : Collettiva a Genova palazzo Stella 2015.

Saturarte : Genova palazzo stella settembre 2015.

Colletiva : Soffi d'arte Rovasenda (Vercelli) Settembre 2015.

Collettiva : Mostra del Tigullio Chiavari 2015.

Collettiva sul sito web di Greenwich gallery marzo/aprile 2015.

Collettiva: Progetto Camouflage 2014 Camo (cn)

Collettiva : Biennale Martelive a Roma 2014.

Camo ( Cn ) personale: dentro i negozi.Settembre 2014

Montechiaro d'asti ( At) : Il potere delle immagini 5 luglio /17 agosto 2014.

Asti arthfoto 2014.

Collettiva : Montechiaro d'Asti mostra per un mese, dall'8 al trenta marzo 2014

Verona 2014: biennale della creatività

Gennaio 2014 Galleria GadArte in occasione del premio Michelangelo a Firenze

Partecipato alla mostra e premiazione: Urban 2013 a dicembre Trieste

Mostra sul sito : Galleria foto luogo. Soggetto : Trasformazioni

Pisa (Italia) Fotografando la musica 2012

Margate ( Inghilterra ) mostra collettiva maggio 2012 tema astratto

Treviglio (Bergamo) mostra collettiva maggio 2012 tema le poesie di Ungaretti

Sassari mostra collettiva marzo 2012 tema racconta la tua solitudine

31 Proverbi fiamminghi, Pozzolo Formigaro ( AL ) 2023. 

. Nuda è la storia, Alessandria (Italia) 2023.

. 31 proverbi fiamminghi Cominelli S.Felice (Brscia) 2022.

. 31 Proverbi fiamminghi castello di Cerrione, Biella (Italia)2022.

. Nuda è la storia, Divinarte (Gattinara) Vc Italia 2021.

. Storia nuda e molto altro, Badalucco (Italia) 2021.

. Alter Ego: Palazzo del Bargello,Gubbio(Italia)2019.

. Armony : Museo della fotografia di Brescia ottobre 2019.

. Alter Ego maggio 2019 castello di Cerrione, Biella (Italia).

. The City and me, Genova (Italia) ottobre/novembre 2018.

. Foto Spazio G Marte Milano settembre 2016.

. Gavi Ligure Gavi Arte 2016.

. Lago di Moniga del Garda Italia luglio 2016.

. Presenze a: Go to Gallery ,Torino (Italia) Maggio 2015.

. Dentro i negozi: Brescia Museo della fotografia giugno 2015.

La forma celata del marchingegno

Rosa Di Pieria

La fotografia di Roberto Pestarino è consapevole regia, accorta macchinazione, ben circostanziata, perfettibile modello enigmatico, volta a liberare comunicazioni intimamente vantaggiose alla formazione collettiva, in cui sibila la documentaristica da reportage. Il primo scatto è puro, sottratto alla musicalità dei contrasti, i quali interverranno in seconda battuta pressappoco accennati nelle medie o raramente alte vibranti tonalità, armonici e minimali chiaroscuri, calmierati in una tecnica istantanea. Quando cristallizzati i soggetti, Pestarino ne decide successivamente la nuance bruna o luminescente cromatica, secondo il concetto da imprimere, ma anche la mera estetica. Invero, come all'interno di una tela dipinta - mediante l'osservazione peculiare delle pennellate – si intravvedono emersioni di istintuali punti principianti e trasmutazioni, analogamente reiterati nel mondo di Pestarino, la cui visione materialistica lascia poco adito alla speculazione del latente inconscio. Uno dei suoi ambiti preferiti di caccia è l'arte urbana, a cui preserva un'apparente parsimonia nell'intervento post-scatto, rifiutandosi di manipolare in guisa sostanziale l'immagine, ma sublimandone invece il preesistente naturale.

Molto più di quanto egli medesimo s’avvince, l’artista si ritrova a scandagliare il territorio metafisico, alla ricerca della verità forgiante i pilastri della dimensione reale, con cui si rapporta con fervida familiarità, siccome amante non tanto segreto dell’altra fotografia a carattere concettuale. Quivi resta neoespressionista, in accordo con la predeterminazione oggettuale, o agendo da plasmatore, edificatore a difesa della visione perseguita oppure configurando, quale atto creativo scenico, una forma espressiva perpetuamente in evoluzione, financo minima o impercettibile dalla media di rapidità concernente l’insieme d’apprendimento umano. Tali discorsi s’avvalgono di manichini, burattini e passivi esseri, echeggianti all'interno di un microcosmo, ben salvaguardato da Giorgio De Chirico, costituenti il fondamento di un’espressione artistica volta a cogliere il preordinato artisticamente dall'ingegno umano, non necessariamente ad univoco oggettivo concettualismo. Là dove tali costruttivismi non trovano facile collocazione o consenso del fotografo o la perfettibilità, Pestarino moltiplica l’espressione concettuale, non meno individuale, trasportato dal singolare intuito: questo è il momento in cui “buttar via” posticce sofisticate strumentazioni. Talvolta, titolando in modo “curioso” le opere, Pestarino chiede al Sé o a quello altrui una risposta o altresì indica l’itinerario di un percorso concettuale, nell’idea di marchiare, incrementare o decrementare la profonda significanza fatta evidentemente di non mera estetica.

Mai cede alla banalità, poiché in ogni sua fotografia si celano elementi di rilevanza, nascosti dietro la facciata di una cromia apparentemente semplice. Il suo scatto si svela di una spontaneità tale da sottrarsi a una comprensione immediata delle sue intenzioni; egli non può, in quel preciso istante, riconoscere pienamente che il suo obiettivo è volto a raffigurare -ad esempio -una caffetteria: questo perché la sua attrazione scaturisce dalla percezione di quell'elemento in un dato momento, svelandosi poi nella fase successiva mediante l'attribuzione di un titolo. Le sue composizioni artistiche risultano emblematiche ed in realtà non richiederebbero alcun titolo o interpretazione ulteriore, ma piuttosto sollecitano l'osservatore, egualmente a lui stesso, a penetrare il loro significato. Attraverso un impiego di tonalità, motivi e accostamenti elementari, l'autore conduce un'apparentemente semplice narrazione visiva che, nonostante ciò, risulta profondamente impressionante. In effetti, è arduo non percepire l'aura di imponenza che vige all’interno delle sue opere. Pestarino, dunque, segue una prospettiva che ricorda in qualche modo la tradizione cromatica dell'Italia, caratterizzata dalla predilezione per la bicromia, con prevalenza di tonalità brunastre e chiaroscuri. Si colloca all'interno della scia della cultura cromatica italiana d'antan, intrattenendo un quid distintivo. In molte occasioni, egli manifesta questa caratteristica: l'ardente desiderio di svelare agli altri ciò che egli stesso, talvolta, non riesce neanche a esprimere mediante un titolo. Vi si cela un significato enigmatico che, sovente, attinge a elementi attuali. Artista di vasta poliedricità, merita di essere pertanto lodato per il suo approccio al realismo: grazie a codesta sua natura intrinsecamente realistica e, in egual misura, a una visceralità spontanea, riesce a manifestare un’oggettività in parallelo a una qualità neo-espressionista. Questa doppia dimensione artistica emerge attraverso una meticolosa selezione cromatica, la scelta oculata dei soggetti, e il sottostante concetto di una natura un tantino circoscritta, rintracciabile all'interno delle sue opere fotografiche. Seleziona accuratamente il contesto in cui porre il proprio focus e in cui espandere l'obiettivo fotografico, dimostrando così un notevole grado di eclettismo: questo consente a sé stesso e agli spettatori di contemplare molteplici sfaccettature e di trarre ispirazione da una gamma variegata di riflessi. Pur mantenendo salda la propria base realistica, costantemente pervasa dall'influenza neo-espressionista, le sue opere si dipanano in direzioni diversificate, abbracciando scenari surreali, non di rado tinti di elementi fantastici, romantici e fanciulleschi. Le atmosfere fantasy, congiunte a tutto ciò, confluiscono nella complessità del significato che l'artista cerca di trasmettere. Necessario aggiungere che Roberto aspira a imprimere nella sua fotografia un triplice significato: la prima dimensione, di natura estetica, è duplice ed è innanzitutto fondata sulla pura armonia. La seconda dimensione è di carattere concettuale, laddove l'artista cattura elementi che altrimenti non avrebbero un significato teorico, ma li inquadra e li focalizza in modo tale da conferire loro un intento comunicativo. La terza dimensione è sì intrinsecamente concettuale, ma celata dietro il velo del silenzio nelle descrizioni delle opere, si svela come una sfumatura concettuale enigmatica e sibillina. La realizzazione di questa fotografia si presenta come una sfida complessa, non solo per quanto concerne la cromia adottata, bensì per la sua raffinatezza: questa assume sfumature policrome, inclinando verso i toni dell'oro e del giallo, almeno finora. Codesta scelta si sottrae volontariamente dall'agevolata via del neo-espressionismo, dominato da una tavolozza monocroma bianco e nero e loro sfumature. Si tratta, pertanto, di una sfida più impegnativa ottenere una fotografia che manifesti una profonda tridimensionalità attraverso una tavolozza cromatica sfaccettata, dalla notevole intensità o attenuazione, a seconda del messaggio che si intende veicolare. Fondamentale precisare che questa caratteristica si rivela comune tra coloro che eccellono nell'arte della fotografia a colori. Come citavamo in precedenza, questo legame con l'estetica metafisica è evidente nella sua inclinazione a esplorare la sfera della razionalità e dell'azione umana, piuttosto che nelle manifestazioni puramente oggettuali. In tal senso, le sue opere raffiguranti manichini, il burattino abbandonato sul selciato, le mollette della biancheria che attraversano la strada e le composizioni architettoniche, sovente soggette a distorsioni, rivelano una dimensione "scrutabilmente" umana, in sintonia con la corrente metafisica d'ispirazione dechirichiana. I toni d'oro e del giallo, in quanto colori intrinsecamente legati alla luce, funzionano come strumenti per registrare l'atteggiamento ultimista che l'artista nutre nei confronti del futuro. Tale scelta cromatica si configura come una dichiarazione visiva del suo impegno costante nella costruzione e nella creazione artistica, rappresentando dunque un segno tangibile del suo ottimismo, dimostrando una netta resistenza all'adesione al neoclassicismo, che egli percepisce come un movimento artistico dall'approccio differente.

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