Menu
Your Cart

Sintesi di un'onda

Sintesi di un'onda

Sintesi di un'onda

Un’onda si infrange sulla riva. E' lo studio plastico di un momento dinamico, un attimo di un evento della natura.

Tecnica: vari attrezzi su legno multistrato finita con cera.

Anno di realizzazione: 1995.

Specifiche
Sorgente luminosa - Es.: Monocromatico, Bicromatico Monocromatico
Supporto - Es.: Cornice, Piedistallo Piedistallo in marmo
Genere - Es.: Fantasy, Natura morta, Religioso, Paesaggistico Naturalistico
Soggetto raffigurato - Es.: Cavalli, Frutta, Gatti Onda marina
Tecnica - Es.: Olio su tela, Matita su carta Vari attrezzi su legno finito con cera
Stile dell'opera - Es.: Surrealismo, Cubismo, Astrattismo Realismo
Dati artista
Esperienza artista - Es.: Emergente, Esperto Esperto
  • Certificazione di autenticità
  • Opera numerata
  • Firma dell’Artista
  • Reso in 10 giorni lavorativi
  • Garanzia di rimborso al 100% entro 30 giorni
  • Consegna standard
€1.650,00
Tasse escluse: €1.650,00
  • Disponibilità: Disponibile
  • Peso: 4.00kg
  • Dimensioni: 44cm x 27cm x 53cm

Option

Fai il tuo ordine con noi, telefona al Customer Care
al numero +39 3509632357
Pierluigi
Pierluigi Concheri
Contatta l'Artista

Sculture su ali di sogno per volare

Pierluigi Concheri è nato a Desenzano del Garda (Brescia) nel 1944 in un luogo dove l’acqua ed il vento erano i padroni assoluti. Sin da piccolo è stato attratto dal disegno (a quei tempi si disegnava su qualsiasi pezzo di carta capitasse sotto mano) e si impegnava a creare piccoli manufatti con pezzi di legno raccolti ovunque (anche sulle rive del lago) lavorandoli sotto la volta del grande portico della casa dei nonni. Da giovane ha frequentato prima l’Avviamento Industriale e poi l’I.T.I.S. Benedetto Castelli conseguendo il diploma di Perito Tecnico. La passione per l’arte però ha subito bussato prepotentemente alla porta facendosi sentire. Non ancora ventenne sono iniziati i primi lavori sia nel campo della pittura che della grafica dimostrando grande capacità. A breve è iniziata anche l’esperienza scultorea, prima con piccoli manufatti e poi con opere sempre più impegnative. Ventisettenne ha iniziato una “Via Crucis” per la chiesa di S. Girolamo a Padova (opera poi non portata a termine della quale comunque sono stati fusi in bronzo otto pannelli di altrettante stazioni). Autodidatta, come altri scultori di quegli anni, ha proseguito con fierezza e dignità non piegandosi a mode e lusinghe sperimentando nuove vie e nuovi materiali supportato anche da una notevole sua manualità. Ha vinto numerosi premi. Sue opere si possono ammirare presso privati come in luoghi pubblici. Tra le tante:

NATURA IN LIBERTA’ - scultura in pietra di Sarnico presso la frazione Pontasio del comune di Pisogne.

CITTA’ FERITA – grande scultura in legno creata per commemorare il 40° anniversario della strage di Piazza della Loggia posta presso la sede dell’ACLI Provinciale di Brescia

COLUI CHE HA DATO TUTTO PER NOI – crocifisso ligneo collocato presso la Chiesa di S. Giovanna Antida - Parrocchia della Torricella – Brescia

NIKOLAJEWKA – grande scultura lignea realizzata per commemorare il 75° anniversario della battaglia di Nikolajewka posta nell’omonima scuola.

Busto in bronzo del pittore bresciano Martino Dolci posto nel museo a lui dedicato.

....................

Sculptures on dream wings to fly

Pierluigi Concheri was born in Desenzano del Garda (Brescia) in 1944 in a place where water and wind were the absolute masters. From an early age he was attracted to drawing (in those days he drew on any piece of paper that came to hand) and he undertook to create small artifacts with pieces of wood collected everywhere (even on the shores of the lake) working them under the vault of the large portico of the grandparents' house. As a young man he first attended the Industrial Start-up and then the I.T.I.S. Benedetto Castelli obtaining the diploma of Technical Expert. The passion for art, however, immediately knocked forcefully on the door making itself heard. Not yet twenty, the first works both in the field of painting and graphics began, demonstrating great ability. The sculptural experience also began shortly, first with small artifacts and then with increasingly demanding works. At the age of twenty-seven he began a "Via Crucis" for the church of S. Girolamo in Padua (a work that was never completed, however eight panels of as many stations were cast in bronze). Self-taught, like other sculptors of those years, he continued with pride and dignity not bowing to fashions and flattery, experimenting with new ways and new materials also supported by his remarkable dexterity. He has won numerous awards. Works by him can be admired in both private and public places. Among many:

NATURE IN FREEDOM - sculpture in Sarnico stone in the Pontasio district of the municipality of Pisogne.

WOUNDED CITY – large wooden sculpture created to commemorate the 40th anniversary of the massacre in Piazza della Loggia placed at the headquarters of the Provincial ACLI of Brescia

THE ONE WHO GAVE EVERYTHING FOR US – wooden crucifix located in the Church of S. Giovanna Antide - Parish of Torricella – Brescia

NIKOLAJEWKA – large wooden sculpture made to commemorate the 75th anniversary of the battle of Nikolajewka placed in the homonymous school.

Bronze bust of the Brescian painter Martino Dolci placed in the museum dedicated to him.

1965 Collettiva Brigata Alpina “CADORE” – Belluno

1966 Collettiva IV Corpo Armata Alpino 4° premio grafica - Bolzano

1973 F.A.C. Visano 2° premio scultura – Visano (Brescia)

1973 Premio internazionale “Varese Arte 1973” segnalato sezione pittura – Varese

1974 F.A.C. Visano 1° premio scultura – Visano (Brescia)

1974 Mostra piccolo quadro U.C.A.I. – Brescia

1975 Triennale Arte Sacra – Desenzano del Garda (Brescia)

1975   Galleria 3 Archi – Ospitaletto (Brescia)

1976 “Città di Desenzano del Garda – Mondo 3” diploma per la scultura – Desenzano del Garda                      (Brescia)

1976 F.A.C. Visano diploma al merito per la scultura Visano (Brescia)

1977 F.A.C. Visano 2° premio scultura – Visano (Brescia)

1978 F.A.C. Visano 2° premio scultura – Visano (Brescia)

1979 Collettiva “Un quadro per tutti” Galleria 3 Archi Ospitaletto (Brescia)

1979 Gran Premio d’ Europa L’ Antenna d’oro ‘79   6° premio scultura – Stradella (Alessandria)

Maggio 1981 Triennale Arte Sacra – Desenzano del Garda (Brescia)

1984 Triennale Arte Sacra – Desenzano del Garda (Brescia)

1995 Collettiva Arte & Lago – Chiesa dei Disciplini -   Sale Marasino (Brescia)

1995 Collettiva presso Marina Militare di Ancona – Ancona

1995 Collettiva Città di Corinaldo – Corinaldo (Ancona)

1996 Collettiva Arte – Cologno Monzese (Milano)

1996 Maggio Brenese 1° premio scultura – Breno (Brescia)

1997 Maggio Brenese 3° premio scultura – Breno (Brescia)

1997 Premio d’Arte Nazionale 1° premio scultura -    Darfo (Brescia)

1998 Premio d’Arte Nazionale 1° premio scultura - Darfo (Brescia)

1998 Brenese 1° premio scultura – Breno (Brescia)

1998 Natale Brenese 1° premio scultura – Breno (Brescia)

2000 Collettiva “L’Arte Camuna e la sua provincia -   Pisogne (Brescia)

2000 Mostra mercato Pisogne esecuzione scultura per frazione Pontasio “NATURA IN LIBERTA’”                                                   Pisogne (Brescia)

2002 Maggio Brenese 4° premio scultura – Breno (Brescia)

2003 Maggio Brenese segnalato scultura premio alla carriera Breno (Brescia)

2004 Maggio Brenese 3° premio scultura Breno (Brescia)

2004 Mostra Mercato REBELOT eseguito scultura   - Gardone val Trompia (Brescia)

2004 Personale Ex Biblioteca Comunale Padenghe- Padenghe del Garda (Brescia)

2005 Maggio Brenese 2° premio scultura – Breno (Brescia)

2006 Maggio Brenese 4° premio scultura – Breno (Brescia)

2007 Maggio Brenese partecipato grafica – Breno (Brescia)

2009-2010 LA RETE DELLA VITA collettiva itinerante

        Fondazione Cogeme Onlus – Pieve Urago Mella (Brescia) - Palazzolo sull’Oglio- Castegnato –

       S. Pietro in Lamosa- Trenzano – Iseo

2010 Maggio Brenese segnalato grafica –Breno (Brescia)

2011 Collettiva itinerante LA VITE PER LA VITA

2012 CREAZIONE ed ECOLOGIA – Collettiva Comune di Camignone (Brescia)

2013 LA GENTE CHI DICE CHE IO SIA – Collettiva Arte Sacra – Camignone (Brescia)

2014 Cent’Art mostra collettiva di arte sacra – Pieve di Urago Mella – Brescia

2014 L’ARTE DELLA MEMORIA Raccontare Piazza della Loggia 40 anni dopo – Pieve di Urago Mella  

          e Salone Vanvitelliano Comune di Brescia

2015 Collettiva di arte contemporanea - Pieve di Urago Mella – Brescia

2015 MAGNIFICAT Mostra d’arti visive in omaggio alla Vergine Maria – Camignone (Brescia)

2017 Biennale d’Arte Contemporanea di Massa e Montignoso

2017 Collettiva di arte contemporanea “ANGELI” – Pieve di Urago Mella – Brescia

2018 Mostra Artisti Bresciani “Nikolajewka, il cerchio spezzato” – Pieve di Urago Mella – Brescia

2018 Biennale Lake Como – Palazzo Gallio -Gravedona ed Uniti (Como)

2018 Collettiva Maestri Contemporanei – Cà dei Carraresi - Treviso

2018 Collettiva INARTE Casa Cava – Matera

2018 Collettiva “PACE E AMORE” – Grande Moschea di Roma - Roma

2018 Collettiva “IO E GLI ALTRI” – Palazzo Bertazzoli - Bagnolo Mella (Brescia)

2018 Collettiva “Natale con gli Artisti” – Pieve di Urago Mella – Brescia

2019 Collettiva “INFINITY ACCADEMY” – Palazzo Ducale - Sabbioneta (Mantova)

2019 Collettiva “OLTRE” – Palazzo Bertazzoli – Bagnolo Mella (Brescia) 

2020 Collettiva “INFINITY ACCADEMY” – Chiesa S. Maria dei Laici - Gubbio 

1970 Personale ENAL – Padova

1971 Personale Galleria S. Marco – Brescia

1973 Personale Galleria S. Gaspare – Brescia

1975 Personale Galleria del Carro – Brescia

1976 Personale Galleria Andromeda - Viareggio

2004 Personale Ex Biblioteca Comunale Padenghe - Padenghe del Garda (Brescia)

2016 Mostra personale Pieve di Urago Mella – Brescia

Le forme, misteriosamente uscite dalle sue mani, rimandano a tutti i segreti del laboratorio, ove lo scultore, impolverato, arruffato artigiano, impreca e maledice la materia che non vuole aggiogarsi all’impresa. Tutti gli scultori brontolano e bofonchiano contro marmi troppo duri o legni troppo storti e fibrosi. Ma appena prima di affrontarli, come per vincere le loro durezze, li accarezzano, quasi fossero corpi vivi, lusingandone le vene, scrutandone i toni dei colori, ammirandone i segni innati con cui sono stati chissà dove formati. Così fa Pierluigi Concheri, nel suo antro pieno di ferri e arnesi, preferendo la ruvida fatica al tocco leggero dei pittori di tela. Da questi materiali ritrosi e insensibili escono (e l’artista non ti dirà mai come) morbidezze straordinariamente vive, che fluiscono in onde, curve al limite del volo, incavi che morbidamente affondano in oceani di leggerezza o improvvisi vuoti, come gorghi che contrastano la superficie. La scultura di Concheri è elegantissima, raffinata, delicata: vorrebbe quasi farsi toccare, per sentirne, con la punta delle dita, la finezza dei lineamenti, la grazia dei movimenti. Le sue superfici sono la pelle liscia e preziosa di una donna di gran classe, un poco altezzosa, consapevole della sua bellezza. Si potrebbe credere che la varietà delle forme siano come il curioso scorrere di mutevoli umori, il variare improvviso del carattere di questa dama, difficile e capricciosa, incostante e volubile. Ma la chiarezza del disegno, l’armonia degli spazi segnati, la sintesi delle forme, chiama ad altra conclusione, più meditata e vera. Concheri rincorre, senza dichiararlo sfacciatamente, ma conservandolo in sé, quasi fosse segreto da scoprire, un intimo desiderio di umiltà, senza nessun compiacimento, senza nessun rispecchiamento, derivante solo da una naturale tendenza, da un innato carattere, che volge involontariamente ad una semplicità essenziale, primigenia, nativa. Cadono allora gli ultimi pudori e d’improvviso chiodi e suture intersecano l’onda del racconto: sono ferite che dimostrano una sofferenza inaspettata, cuciture che aspirano a riunire ciò che è stato ingiustamente separato. Sulle innalzate impalcature del dolore, ove talvolta il colore naturale del legno si tramuta in rosso, non cede tuttavia l’innata semplicità, che tutto lenisce e riconduce alla speranza, in elevate fughe morbide e sottili, trascinate dalla purezza.          Roberto Paderno

 

Pierluigi Concheri, scultore del vento il cui pensiero si concretizza nel legno, nel marmo, nei metalli. Le sue emozioni, i suoi ricordi vengono da lui rappresentati in una sognante realtà tangibilmente resa concreta dai materiali: la materia immortala i suoi percorsi di ricordo, sogno, fatica, polvere, conflittualità, esperienze di vita. La ricerca di libertà spirituale ed emotiva è immortalata nel “volo” rappresentato da vibranti, eteree idealizzate e nel contempo materiche ali: perché ognuno di noi ha un paio di ali ma solo chi sogna impara a volare. Le opere sono collegate da un sottile filo che sa condurre a morbide malinconie, ad aneliti di gioia, a cupi momenti di scoraggiato dolore, a lampi di luce. Poi lo sguardo viene inondato dalla dolcezza e dalla naturalezza con cui l’artista gioca, si confonde, plasma i materiali più vivi della natura: il legno con le sue sfumature, i suoi concentrici labirinti di nervature i toni sempre e solo caldi donatigli dalla vita, i marmi, le rocce, i cristalli abilmente modellati, levigati, lucidati in modo che esprimano tutta la meraviglia della loro storia divenendo specchio della storia stessa dell’Artista. Così è Pierluigi Concheri: maestro di congiunzione tra immagine ed immaginario, tra ricordi e sogno.                                                                                                        

                                                                Silvia Marzari Faini 

 

Pierluigi Concheri, IL FASCINO DEL CLASSICISMO NELLA SCULTURA MODERNA

La scultura come forma d’arte ha sempre un suo fascino. Pensiamo alle sculture classiche interpreti del concetto filosofico di bellezza; alle botteghe rinascimentali dove artigiani della materia, con svariati strumenti spesso anche poco raffinati, creavano opere destinate a rimanere poi nel tempo, simbolo di un’epoca, espressione della società e del suo modo di pensare e vivere l’arte. Vasari, pittore, architetto e storico dell’arte rinascimentale, nella sua opera storiografica “Le vite dei più eccellenti pittori scultori e architetti” definiva la scultura quella forma d’arte che, levando il superfluo dalla materia, la riduce a forma di corpo secondo l’idea pensata dal suo artefice. Anche per Michelangelo la figura era prigioniera della materia, così come per Platone l’anima era prigioniera del corpo, e proprio la scultura ne lasciava venire fuori la forma scoprendo gradatamente il soggetto. Negli anni le tecniche si sono evolute, è cambiato l’approccio dell’artigiano-artista nel confronto di tale forma d’arte, sono cambiati i materiali, e anche il modo di pensare la scultura. Pierluigi Concheri è uno scultore contemporaneo che combina antico e moderno in un linguaggio artistico personale in cui l’opera astratta nell’aspetto formale conserva il realismo del suo significato, Creatività e abilità manuale caratterizzano il suo lavoro. Curioso verso tutti quei materiali che la natura offre, prende l’ispirazione da essa, per studiare successivamente ed apprendere le tecniche per lavorarli. Comincia la ricerca e l’assemblaggio dei pezzi. Il disegno, uno schizzo su un qualsiasi pezzo di carta per appuntare le proprie riflessioni, lo studio delle proporzioni, dei volumi, delle ombre. Ma prima di tutto questo l’intuito, la necessità di seguire le proprie sensazioni. La creazione di una scultura, l’assemblaggio dei materiali che prendono così forma è per Pierluigi Concheri bisogno di dare corpo e anima alla materia. L’artista trasmette nella scultura ciò che sente. “La scultura-dice- è una strana alchimia di sensazioni, emozioni, ricordi, ripensamenti, intimi conflitti sudore, fatica e polvere; anche dolore”. Plasmando e modellando legno, marmo e metallo Concheri genera forme caratterizzate da un’alternanza di pieni e di vuoti, sulle quali agisce il tempo, entra la luce e il soffio del vento sembra posare il suo respiro. Pierluigi Concheri fonde classicismo e innovazione nelle sue creazioni artistiche. Dal minimalismo formale che rasenta la stilizzazione dell’immagine si sprigiona l’energia del movimento sia nelle sculture imponenti di grandi dimensioni, che nei pezzi più piccoli da poter adattare a diversi ambienti. L’artista coglie l’essenza della materia personalizzandola in una immagine capace di evocare sensazioni. La più grande ricompensa per un artista infatti è quella di riuscire a comunicare attraverso le proprie opere suscitando emozioni in chi le osserva.       Roberta Filippi

Pierluigi Concheri, Natura gestuale

Una delle qualità più pregevoli che può connotare l’attività artistica di uno scultore, o anche di un pittore, è quella di riuscire a far coincidere la propria opera con la realtà che lo circonda e, dunque, comunicare attraverso di essa il proprio retroterra e il proprio esistente.  Pierluigi Concheri è un artista di Desenzano del Garda e per tutta la vita si è lasciato ispirare dall’azione erosiva dell’acqua e del vento che sulle rive del lago da sempre plasma gli oggetti con forme espressive. Formatosi come autodidatta Concheri ha saputo trovare una propria estetica guardando a questa azione naturale, cercando di capirne le dinamiche, i movimenti e, soprattutto, la poetica. Nei secoli uno degli obbiettivi principali del fare artistico è stato sempre quello della mimesi, ovvero dell’imitazione della natura: anche quella di Pierluigi Concheri può essere definita, senza dubbio,  un’ opera mimetica, la quale però cerca di imitare la natura non nelle sue forme sensibili, ma proprio nelle sue azioni e nei suoi processi trasformativi. E’ un’indagine profonda quella dello scultore desenzanese per cui il gesto dell’artista si sovrappone perfettamente all’opera della natura. Bisogna tuttavia specificare che tale azione non è assolutamente pedissequa e che Concheri sa governare l’azione naturale plasmandola a seconda delle proprie esigenze estetiche. Così è possibile trovare sempre diversi punti e stimoli nell’analisi delle sculture di Concheri, anche perché la sua produzione svaria nell’uso di diversi materiali (legno, marmo, metallo). In opere come “Giungo da te”, “Forma primigenia” o “White wind” l’artista sembra, simbolicamente, lasciare carta bianca al vento e all’acqua nella creazione di strutture equilibrate ed armoniose in un’estetica informale carica di valori generativi primordiali. In altre creazioni si sente maggiormente la volontà antropica di riprodurre sì il processo naturale, ma di modellarlo secondo istanze estetiche più geometriche quasi meccanomorfe per paradosso (“L’albero dei suoni o della musica”, “E’ una lunga storia”, “Blue dream”). In altre opere, infine, Concheri gioca con gli elementi della natura, trasformando quelli che potrebbero essere dei legni trovati sulla riva del lago in figure femminili (“Lady G”) o in città stilizzate (la serie degli “Spazi condivisi”).  F.G.

Questo artista accetta opere su commissione.

Informativa sui cookie
Questo sito utilizza i cookie per offrirti un'esperienza di navigazione migliore. Usando il nostro servizio accetti l'impiego di cookie in accordo con la nostra cookie Privacy Policy.