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La tua luce

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La tua luce

La luce vera che vedi attraverso gli occhi di chi ti ama

Specifiche
Sorgente luminosa - Es.: Monocromatico, Bicromatico Policromatica
Genere - Es.: Fantasy, Natura morta, Religioso, Paesaggistico Intreccio cromatico
Tecnica - Es.: Olio su tela, Matita su carta Mista con pigmenti puri(olio ed acrilico) su tela
Stile dell'opera - Es.: Surrealismo, Cubismo, Astrattismo Magmatismo
Dati artista
Esperienza artista - Es.: Emergente, Esperto Esperto
  • Certificazione di autenticità
  • Opera numerata
  • Firma dell’Artista
  • Reso in 10 giorni lavorativi
  • Garanzia di rimborso al 100% entro 30 giorni
  • Consegna standard
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Tasse escluse: €3.500,00
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Enzo
Enzo Napolitano
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Caposcuola del “MAGMATISMO” internazionale ha rappresentato l’Italia al congresso delle Nazioni Unite per la protezione del Mediterraneo organizzato dall’Ammiraglio Roberto Patruno, Direttore Generale della REMPEC
(25Aprile 2005)

Biennale Internazionale di Malta
(26 Maggio - 1Ottobre 2005)

Padiglione Italiano rappresentato dal gruppo del Magmatismo


Vincenzo Napolitano nasce a Vittoria in provincia di Ragusa il 30 Agosto 1955.

Frequenta l’Istituto d’Arte di Comiso, conseguendo nel 1971 il diploma di Maestro d’Arte, nel 1998 il diploma di Liceo Artistico e nel 1999 la Laurea in “Sezione Decorazione” presso l’Accademia delle Belle Arti di Agrigento.

Nel 2000 crea una poetica pittorica” Magmatismo” di cui è il caposcuola

Dal  2000 al 2002 insegna Pittura e Tecniche pittoriche presso l’Accademia delle Belle Arti di Ragusa “Mediterranea”

Nel 2005 la casa Editrice Giorgio Mondadori dedica la prima monografia con la curatela di Vittorio Sgarbi, Paolo Levi e Giorgio Guastella.  La monografia fa parte della Collana Mondadori e racchiude tutte le opere dal 2001 al 2004.

Nel 2006 è tra i 99 Artisti scelti da Vittorio Sgarbi per il volume “I Giudizi di Sgarbi “ edito dalla Giorgio Mondadori.

Nel 2007 viene pubblicata la seconda monografia edita dalla “San Giorgio Arte Investimenti”

Nel 2010 forma il Gruppo MAP 13 assieme agli artisti Stefano Fanara ed Eliana Re

Nel 2011 viene pubblicata la terza monografia edita dal “ Centro Diffusione Arte”

Ha esposto in numerosi paesi e le sue opere fanno parte di importanti collezioni pubbliche e private

Sue opere si trovano in Italia,Venezuela, U.S.A., Canada,Romania, Germania e Malta.

Nel 1994 è il vincitore  del Festival di Sanremo “Medaglia d’Argento Presidente della Repubblica”

Nel 1995 rappresenta l’Italia all’Eurofestival di Pittura a Parigi

Nel 1995 rappresenta l’italia al Mondialfestival di Pittura a Tokio

Nel 2005 ha rappresentato l’Italia alla Conferenza delle Nazioni Unite per la protezione del Mediterraneo organizzato dall’Ammiraglio Roberto Patruno, Direttore Generale di REMPEC

Di lui hanno scritto: V. Sgarbi, P. Levi, R.Guttuso, G.Bufalino,  B.Brancato,  C. Randazzo, G. Capuzzo, Bellati, D’Attanasio etc.

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Leader of international "MAGMATISM", she represented Italy at the United Nations congress for the protection of the Mediterranean organized by Admiral Roberto Patruno, Director General of REMPEC
(April 25, 2005)


Malta International Biennial
(26 May - 1 October 2005)

Italian Pavilion represented by the Magmatism group


Vincenzo Napolitano was born in Vittoria in the province of Ragusa on August 30, 1955.

He attended the Art Institute of Comiso, obtaining in 1971 the diploma of Master of Art, in 1998 the diploma of Art School and in 1999 the Degree in "Decoration Section" at the Academy of Fine Arts in Agrigento.

In 2000 he created a pictorial poetics "Magmatism" of which he is the leader

From 2000 to 2002 he taught Painting and Pictorial Techniques at the "Mediterranea" Academy of Fine Arts in Ragusa

In 2005 the Giorgio Mondadori publishing house dedicated the first monograph with the curatorship of Vittorio Sgarbi, Paolo Levi and Giorgio Guastella. The monograph is part of the Mondadori series and contains all the works from 2001 to 2004.

In 2006 he was among the 99 Artists chosen by Vittorio Sgarbi for the volume "I Giudizi di Sgarbi" published by Giorgio Mondadori.

In 2007 the second monograph was published by "San Giorgio Arte Investimenti"

In 2010 he formed the MAP 13 Group together with the artists Stefano Fanara and Eliana Re

In 2011 the third monograph was published by the "Centro Diffusione Arte"

He has exhibited in numerous countries and his works are part of important public and private collections

Works by him can be found in Italy, Venezuela, the U.S.A., Canada, Romania, Germany and Malta.

In 1994 he was the winner of the Sanremo Festival "Silver Medal President of the Republic"

In 1995 he represented Italy at the Eurovision Painting Festival in Paris

In 1995 he represented Italy at the World Painting Festival in Tokyo

In 2005 he represented Italy at the United Nations Conference for the Protection of the Mediterranean organized by Admiral Roberto Patruno, Director General of REMPEC

The following wrote about him: V. Sgarbi, P. Levi, R. Guttuso, G. Bufalino,  B. Brancato,  C. Randazzo, G. Capuzzo, Bellati, D'Attanasio etc.

1977 - Premio Primavera “ Giuseppe Sorano 3° Edizione Nazionale di Pittura
1978 - Concorso Nazionale di Pittura “ La Pesca d’ Oro” Borgo d’ Ale – Vercelli
1978 - Concorso Nazionale di Pittura “ Verso il Futuro” 4° Edizione – Avellino
1979 - Concorso Internazionale di Arte e Letteratura “ Città di Avellino”
1979 - 16° Mostra Nazionale di Pittura Contemporanea “ Santhia “ Vercelli
1979 - 5° Rassegna Internazionale di Arte Contemporanea “ Festival dei due Mondi” Città di Spoleto
1980 - 16° Concorso Nazionale di Pittura “ Gaudenzio Ferrari” Vercelli
1980 - 16° Concorso Nazionale di Pittura “ Presidente della Repubblica” Vercelli
1980 - 2° Edizione “ Giugno Modicano” Mostra Estemporanea di Pittura
1980 - Collettiva Buffalo “ U.S.A.”
1980 - Collettiva Ronchester “ U.S.A.”
1982 - 1° Rassegna di Pittura Contemporanea “ Associazione Culturale Dialogo” Modica
1982 - 2° Edizione Premio per la Pittura “ Anfora d’ Oro” Endas Ragusa
1983 - 3° Edizione Premio per la Pittura “ Anfora d’ Oro” indetto dall’ Endas Ragusa
1983 - 2° Rassegna di Pittura Contemporanea “ Associazione Culturale Dialogo “ Modica
1984 - 2° Edizione Regionale “ Val di Noto” Accademia Contea di Modica
1984 - 2° Edizione Internazionale “ Contea di Modica”
1985 - 1° Edizione Internazionale “ Festa della Pace” indetta dall’ Arte Club Comiso
1985 - 1° Concorso Internazionale di Pittura “ La Pace” indetto dall’ Accademia Internazionale Contea di Modica
1985 - 3° Edizione Regionale “ Val di Noto” Accademia Contea di Modica
1985 - 3° Concorso Internazionale “ Contea di Modica”
1986 - 1° Concorso Internazionale “ Cavaliere della Pace” Accademia Internazionale Contea di Modica
1986 - Collettiva dei 10 a S. Croce Camerina “ Art Club”
1986 - 4° Edizione premio per la Pittura “ Anfora d’ Oro”indetto dell’ Endas Ragusa Modica
1987 - 2° Edizione Regionale “ Gaspare Cannata” Contea di Modica
1987 - Collettiva dei 10 a Comiso “ Art Club”
1988 - Collettiva Circo Nautico Porto Salvo Marina di Modica
1988 - Collettiva di Pittura a S. Croce Camerina “ Sala Esposizione”
1989 - Collettiva Centri Servizi Culturali “ Comiso”
1990 - 1° Biennale Regionale Toscana “ Accademia Internazionale – il Marzocco”
1990 - 1° Gran Premio Nazionale di Pittura e Scultura “ Maestri Fiorentini”
1990 - 2° Concorso Internazionale di Pittura “ La Tavolozza” Roma
1990 - Collettiva Permanente a Comiso “Galleria Art Club”
1990 - 1° Gran Premio Nazionale “ Regioni d’ Italia”
1990 - Collettiva dei 10 a Vittoria “ Teatro Comunale”
1990 - Collettiva a Modica “ Sala Esposizione” Municipio di Modica
1990 - Collettiva Ragusa “ Sala Esposizione Camera di Commercio” Ragusa
1992 - Collettiva a Palermo – Catania – Messina – Enna
1992 - Collettiva A.C.L.I. Vittoria “ Museo Polivalente” 1° Edizione
1993 - Collettiva Galleria Chantal Milano
1993 - 9° Concorso Gran Premio Internazionale d’ Arte 2° Trofeo Paola Petrini Cesenatico ( Forlì ) indetto da “ il Quadrato”
1993 - 1° Premio Europa Unita “ Gavino Usai” Sassari
1993 - Collettiva A.C.L.I. Vittoria “ Museo Polivalente” 2° Edizione
1993 - Collettiva A.C.L.I. Vittoria “ Museo Polivalente” 2° Edizione
1993 - Gran Trofeo Etrusco “ Donna con Specchio” Accademia del Fiorino
1993 - Collettiva San Domenico Savio –Vittoria
1993 - 5° Biennale Città di Milano
1993 - 3° Trofeo “ Arte+Arte” Milano
1993 - Collettiva la “ Scalinata” Trapani
1993 - Estemporanea città di Trapani “ Galleria Potti Arte”
1994 - Collettiva Intendenza di Finanza “ Cuore di Ortigia” Siracusa
1994 - Collettiva Centro Commerciale Raffaello “ Artisti Contemporanei” A.C.C.A. Roma
1994 - Collettiva “ La Tavolozza” Centro Servizi Culturale Vittoria
1994 - 1° Biennale di Arte Siciliana
1994 - Collettiva “ Galleria Potti Arti” Marsala
1994 - “ ArezzoArte 94” Rassegna Internazionale d’ Arte Contemporanea
1994 - Estemporanea Triscina 94 Trapani
1994 - Premio Roma Arte Forum Interart
1994 - 2° Festival Internazionale della Pittura Contemporanea Sanremo Medaglia d’ Argento Presidente della Repubblica
1995 - Collettiva “ Puglias International” AKKA ( Israele )
1995 - Collettiva “ Puglias International” HERA ( Israele )
1995 - Collettiva “ Puglias International” IACOV ( Israele )
1995 - Collettiva “ Puglias International” NATANIA ( Israele )
1996 - Collettiva “ Centri Studi Alexis de Tocqueville ( Palermo ) Palazzo Comitini”
1997 - Collettiva “ Maggio Monralese” ( Monreale )
1998 - Biennale Siciliana “ Vittoria Arte”
2000 - Biennale Siciliana “ Vittoria Arte”
2001 - Collettiva a Licata “ Galleria “ Zodiaco”
2001 - Collettiva a Vittoria “ Omaggio al Cerasuolo”
2001 - Collettiva a Campobello di Licata “ Galleria “Zodiaco”
2002 - Collettiva a Palma di Montechiaro “ Palazzo del Gattopardo Galleria “Zodiaco”
2002 - Collettiva a Ragusa “ Festa del Tricolore”
2003 - Collettiva Maestri Contemporanei “ Galleria Scribart” Vittoria
2003 - Collettiva di Beneficenza “ La Margherita” Vittoria
2003 - Arte e Solidarietà ( Sala Convegni – Fiera Emaia ) Centro Neuromotulesi Vittoria
2003 - Collettiva Arte Contemporanea “ Castello Biscari” Acate
2003 - Collettiva di Solidarietà (Ass.per i diritti Umani ed emergenz)” Foyer Teatro Comunale di Vittoria”
2004 - Collettiva “Tecniche a confronto “ Galleria Artincontro –Torino
2005 - Biennale Internazionale di Malta (Padiglione Italiano rappresentato dal “Magmatismo” di cui è il caposcuola
- Malta (26 maggio 01 Ottobre   
- Francia (15-22 Luglio) Centre Culturel Christiane Peugeot-PARIGI
- Germania ( 20-25 Agosto) Villa Schabbach –Morbach-Hundheeim
- Italia ( 08-15 Settembre) Palazzo Ducale Palma di Montechiaro e Museo della grafica Naro (Agrigento)
- Libia (20-26 Settembre) Academy for Graduate Studies-University of Libya-Tripoli
- Russia (novembre 2005)
- Regno Unito (Dicembre 2005)
- Canada ( Gennaio 2006) 
          - Stati Uniti d’America ( Febbraio 2006)
2005 - Collettiva Galleria d’Arte “Artincontro”Torino
2006 - Collettiva Galleria d'Arte "Il Sagittario" Messina Mostre Itinerantie "XXII Secolo Desertificazione" Gruppo Artistica "Agave blu"
2006 - Galleria "gli Argonauti" Catania
2006 - Palazzo dei Leoni Messina
2006 - Palazzo Duchi di Santo Stefano Taormina
2006 - Palacultura Barcellona P.G.
2006 - Collettiva Galleria d’Arte “Giò Art” Lucca
2006 - Arte Fiera Mercato Pordenone “Gio Art”
2006 - Arte Fiera Mercato Pesaro “Gio Art”
2006 - Arte Fiera Mercato Reggio Emilia “Gio Art
2006 - Arte Fiera Mercato Montichiari “ GioArt”
2007 - Auditorium Liceo Classico Vittoria
2008 - Body Painting Scoglitti ( beach soccer )
2008 - Arte fiera Forli ( San Giorgio Arte inv.)
2008 - Arte fiera Bologna ( San Giorgio arte inv.)
2008 - Arte fiera Padova ( San Giorgio arte inv.)
2008 - Arte fiera Vicenza ( San Giorgio arte inv.)
2008 - Arte fiera EMAIA Vittoria ( Arte Viva )
2009 - Collettiva Arte Sacra Grammichele
2009 - Collettiva “ Open cavalli d’autore” Assisi endurance ( ARTISSE ) (Sala espositiva Santuario Madonna del Piano)
2009 - Arte fiera Agrigento ( San Giorgio arte inv.)
2009 - Arte fiera Forli ( San Giorgio Arte inv.)
2009 - Arte fiera Bologna ( San Giorgio arte inv.)
2009 - Arte fiera Padova ( San Giorgio arte inv.)
2009 - Arte fiera Vicenza ( San Giorgio arte inv.)
2010 - Collettiva “G.Sciortino” Morreale ( Centro Diffusione Arte Palermo)
2011 - Collettiva A.M.A.C.I. sala espositiva Melbookstore Bologna
2011 - Collettiva A.M.A.C.I. Galleria D’Arte EDONE’ Vittoria
2011 - Collettiva A.M.A.C.I. Atelier Stefano Fanara Bologna
2011 - Collettiva A.M.A.C.I. Atelier Eliana Re Palestrina ( Roma )
2012 - Arte fiera mercato Padova Galleria Edonè
2012 - Arte fiera Piacenza Stand Galleria Edonè
2013 - Arte Fiera Mercato Foggia Galleria Edonè
2013 - Collettiva AMACI Atelier Eliana Re Palestrina (Roma)
2013 - Arte Fiera Mercato Piacenza Galleria Edonè
2013 - Collettiva dei 5 Acate "Castello dei Principi Biscari" - Galleria Edonè
2013 - Collettiva Galleria Edonè Vittoria
2013 - Collettiva Vittoria Jazz Galleria Edonè
2013 - Estemporanea esibizione con Francesco Cafiso
Vincitore della Medaglia d’ Argento “ Presidente della Repubblica”1° classificato al Festival Internazionale – San Remo 1994
Vincitore della nomination – Sassari
  • 2018 Collettiva a Comiso omaggio a “F.Giombarresi” Castello Aragonese
  • 2018 Collettiva a Ragusa “Ibla Generation “ Centro Aggregazione Culturale
  • 2018 Collettiva a Vittoria “Non alzare le mani “ Sala delle Capriate
  • 2018 Collettiva Sala Espositiva Comunale Vittoria
  • 2019 Collettiva Centro Agregazione Ragusa “Eventi Iblei “
  • 2019 Collettiva Arteinsieme Comiso  Castello dei Principi di Biscari “ Fermentum “
  • 2019 Collettiva Art in the World sala espositiva Art Gallery Roma
  • 2019 Collettiva Palazzo Grimaldi Modica “ La meraviglia delle nuvole “ Arteinsieme Comiso
  • 2020 Collettiva Ars Iblea Galleria Arcadia Naviglio Grande Milano
  • 2020 Collettiva Galleria Area Contesa Roma via Margutta
  • 2020 Collettiva d’Arte sala espositiva Palazzo La Rocca Ragusa Ibla
  • 2020 Collettiva d’Arte Sala espositiva Palazzo Fidone Comiso
  • 2020 Collettiva d’Arte Castello dei Principi di Biscari Acate
  • 2021 Collettiva d’Arte Palazzo Fidone Arteinsieme Comiso
  • 2021 Collettiva d’Arte Galleria d’Arte Xante Battaglia Gioia Tauro

  • 2020 Collettiva d’arte a Ragusa Ibla sala espositiva Palazzo La Rocca
  • 2020 Collettiva d’arte ( ARTEINSIEME COMISO) Palazzo Fidone 
  • 2020 Estemporanea di pittura a Marina di Acate ( Estate 20 )
  • 2021 Collettiva d’estate Punta Braccetto
  • 2021 Collettiva “ Estate ‘21”CibArtè Marina di Ragusa
  • 2021 Collettiva “Emozioni d’Autunno” Galleria d’Arte Civita 28 Catania
  • 2021 Collettiva “Dante e i Settecento” Taormina – Modern Art Museum – Castello Duchi S. Stefano
  • 2021 Collettiva omaggio a Dante S. Croce Camerina
  • 2021 Collettiva “ Incontra l’Arte “ Torre Don Virgilio Frigintina Modica
  • 2022 Collettiva “ Natale a Monterosso” Salone espositivo Palazzo Cocuzza Monterosso Almo
  • 2022 Collettiva “ ricordando Dante i settecento” I.C. Gaetano Ponte Palagonia
  • 2022 Collettiva “ La Donna nell’Arte” Comiso Palazzo Fidone
  • 2022 Collettiva “ Arcadia collettiva di primavera” Palazzo Fidone
  • 2022 Collettiva città di Berlino- Art Gallery Von Zeidler
  • 2022 Personale di pittura “ Armonie Geometriche” Palazzo Fidone Comiso
  • 2022 Collettiva galleria d’Arte Albani Urbino “ da Comiso a Urbino”
  • 2022 Collettiva di pittura “ Colors for Peace” Palazzo Fidone Comiso
  • 2022 Collettiva Castello Enriquez Vittoria 
  • 2022 Collettiva  esposizione d’arte Marzamemi 
  • 2022 Collettiva sala espositiva “ Il Faro” Scoglitti
  • 2023 Collettiva d’Arte “ 100 anni di Verga “ sala espositiva biblioteca  Comunale” S.Croce Camerina
  • 2022 Collettiva d’Arte “ Riflessi d’Arte” Sala Capriate Vittoria
  • 2022 Collettiva d’Arte “Estasi” Castello dei Principi di Biscari Acate
  • 2023 Collettiva di pittura “100 di Verga” I.C. Ponte Palagonia
  • 2023 Collettiva di pittura “100 anni di Verga” Mineo
  • 2023 Collettiva di pittura “100 di Verga” Vizzini
  • 2023 Collettiva di pittura Castello dei Principi di Biscari Acate
  • 2023 Colletiva di pittura “ l’Infinito” Palazzo Fidone Comiso
  • 2023 Forum Internazionale Magna Grecia nel tempo Art Tour Italy

1978 - Personale al Circolo Culturale “Leonardo da Vinci” Vittoria

1978 - Personale Galleria “Ponte 2” Ragusa

1979 - Personale al "Yorkville Art Center” Broadway Lanes 2411 Yonge Street Toronto – Ontario – Canada

1979 - Personale Galleria “Ponte 2” Ragusa

1979 - Personale al “Number One Gallery” 5 Linden Avenue Scarborough Toronto Canada

1981 - Personale a Ispica “Pinacoteca Palazzo Comunale”

1981 - Personale a Vittoria “Sala Esposizione” Teatro Comunale

1984 - Personale a Ragusa “Sala Esposizione” Camera di Commercio

1984 - Personale Galleria “Il Cavalletto” Vittoria

1985 - Personale Galleria “Art Club” Comiso

1986 - Personale a Modica “Sala Esposizione” Palazzetto dei Mercedari

1991 - Personale a Vittoria “Sala Esposizione” Teatro Comunale

1992 - Personale a Pozzallo “Centro Servizi Culturali”

1993 - Personale al Pia Sonner Plate 6 – Tauberbischofsheim – Germania

1993 - Personale a Chiaramente Gulfi “Sala Esposizione”

1993 - Personale a Licodia Eubea “Centro Servizi Culturali”

1993 - Personale a Comiso “Pinacoteca Comunale”

1993 - Personale a S. Croce Camerina “Biblioteca comunale”

1993 - Personale a Milano Centro Culturale “Art” Center Manzoni

1993 - Personale “Galleria Comunale” Chiaramente Gulfi

1994 - Personale Spoleto “Galleria Forum Interart” Festival dei due Mondi

1994 - Personale “Galleria l’ Artistica” Ragusa

1995 - Personale “Galleria d’ Arte Creare” Vittoria

1995 - Personale “Villa Davide” Vittoria

1996 - Personale “Galleria Forum Interart” Roma

1997 - Personale “Galleria Studio d’ Arte 2” Venezia

1997 - Personale ”Sala Esposizione la Carrozza” Comiso

1997 - Personale “Galleria Studio d’ Arte 2” Tezza sul Brenta

1998 - Personale “Castello Ducale di Crecchio” ( Chieti ) Artis Recensio

1998 - Personale “Castello del Capitano Soave” ( Verona ) Artis Recensio

1999 - Personale a Vittoria “Centro Giovanile”

2000 - Personale a Vittoria “Centro Giovanile”

2003 - Personale di Pittura “Foyer Teatro Comunale” Vittoria

2003 - Personale di Pittura Delegazione Municipale “Estate Kamarinée” Scoglitti

2003 - Personale di Pittura “Centro Servizi Culturali” Ragusa

2004 -Personale di Pittura Galleria D'Arte "Il Centauro" Bari

2005 -Personale di pittura Corinthia Palace Hotel -Attard -Malta-

2005 -Personale di pittura Villa Tempra Mgarr Malta
2006 - Personale di pittura Sala espositiva Foyer teatro comunale di Vittoria
2006 - Personale di pittura Galleria d’Arte il “Sagittario” Messina
2006 - Arte Fiera Mercato” Palanaxos” Giardini Naxos (ME) Galleria d’Arte il Sagittario
2006 - Personale di pittura Palazzo Ducale Gela (CL)

2006 - Personale di pittura Palazzo della Provincia Ragusa
2006 - Personale di pittura Sala Espositiva Ristorante " Aurora " Gela
2006 - Personale di pittura sala espositiva “PalazzoRizza” Vittoria
2007 - Personale di pittura “Galleria D’Arte Studio Logos “ Roma

2007 - Personale di pittura “Foyer Naselli” Comiso
2008 - Personale di pittura" Galleria d'arte Logos" Roma
2009 - Personale di pittura "Sala espositiva Castello di Biscari” Acate
2010 - Personale di pittura “ Sala espositiva Ass.Culturale Leali” Comiso
2010 - Personale di pittura “ Sala espositiva Libreria Bixio 64 “ Vittoria
2010 - Personale di pittura “ Le Ciminiere” Catania

2011 - Personale di pittura EMAIA Vittoria

2018 Personale di pittura sala mostra pinacoteca Niscemi
2018 personale “Galleria d’Arte Area Contesa” via Margutta Roma
2018 Personale di pittura e scultura Sala espositiva Museo Vittoria
2019 Personale di pittura Sala espositiva Ristorante Diana Comiso
2019 Personale di pittura Sala espositiva “ Shikkeria “ Comiso
2020 personale di pittura e scultura “ Sala delle Capriate” Vittoria
2021 Personale di pittura Galleria d’Arte “ C.B. Cavour” Messina

Sul concetto del Magmatismo

Rosa Di Pieria

Indagine sul Movimento, Rosa Di Pieria, Vincenzo Napolitano

Lava incandescente sgorga dal centro della Terra sino alla bocca dei vulcani, la cui energia ha tracciato un canale per non implodere e disintegrare la materia vitale, che è essa stessa energia, ma periferica rispetto a quella centrale del cuore del nostro oggetto cosmico. Su tali lande vediamo le ripide e continue e immense mutazioni generate e dal magma e dal motore nucleico sotto il mantello terrestre, soffermandoci spesso a stadi, come i fluidi, se pur ignari della regia generatrice.

Vincenzo Napolitano, capostipite del Magmatismo,  ha indubbiamente un cuore sincronizzato con l’ardente motore solare vibrazionale situato al centro della Terra.  Ciò è ancor più confermato dall’artigianale creazione dei suoi pigmenti, colti direttamente da polveri terrene, amalgamando gli oli e gli acrilici sul piano di lavoro, sin dove intende spingersi nella struttura precostituita dalla sua ratio.

Nel rapporto simbiotico con l’energia, l’artista è puranco consapevole del primario processo termico - taccato in alto nei centigradi – il quale scava il canale entro l’organismo umano acquoso e non, per poi fuoriuscire nell’espletazione proprio di tale metodo, mediante la pittura, esaltando l’unica dimensione possibile per operare, ossia quella fluida.

Onde per cui sostenere che le movenze interne ai suoi dipinti paiono  espressione di fluidità è legittimo, ma che l’architetto sia il calore del magma (raffreddato), gli conferisce oltre che ancor più profonda verità, anche l’intrinseco valore metafisico dell’opera.

Orbene, Enzo Napolitano non si ferma alla superficie e la sua ricerca è perenne; non è certo per caso difatti che egli titoli le sue opere “Reazione cellulare”, “Paure”, “L’attesa”, “Acuti interiori”, “Provocazione”, “Hai mai visto Dio com’è?”, “L’essenza del piacere”, “Elevazione spirituale”, “La regina del mare”, “I colori dell’anima”, “La seconda realtà”, “Spirito e Materia”, “Esplorazione interiore” e l’intera summa della sua produzione, contraddistinta nella estrema substantia dal valore primordiale e supremo del calore, che solo esternandolo sottoforma di magma, si rafferma a prendere forma. Il magma è il contenitore di un tutto energetico, come le estrinsecazioni astratte di affetto, di piacere, di timori, ma anche del  più materico cibarsi, dei viaggi di corpi grandi e minuti e in genere dei parallelismi, degli opposti e di un arcano incontro-scontro e viceversa.

Egli è solito partire da figure che, quasi come non lo convincessero della realtà, tenta di spiegare mediante la loro destrutturazione, approdando più veracemente alla conquista della verità (innato compito evolutivo umano). Per giungere a tali approssimazioni egli deve scientificamente e immaginariamente, liquefare il tutto, che sia anima o materia, che siano elementi di fuoco o di gelo.

Il magmatismo pittorico nasce con la prima opera d’arte millenni di anni or sono, e Vincenzo Napolitano lo spiega in questo tempo, quello giusto, quello opportuno, immergendosi nelle onde, per lo più sinuose, affinché l’angolatura catartica sia trina e perfetta fra l’artista, lo spettatore e la Natura.

Rosa Di Pieria


Alla ricerca della verità

critica, Rosa Di Pieria, Vincenzo Napolitano

Vincenzo Napolitano, artista e capostipite del ‘Magmatismo’ internazionale di origini sicule, vanta un cospicuo curriculum di astratte pennellate.  

Dal processo formativo giunto ormai all’apice, egli si è dedicato dal primo momento a codesta peculiare, sua intima ricerca emozionale, cosiddetta “magmatismo”, il cui lemma assume forgia iniziale dal magma interiore sgorgante in ciascuno; ma c’è da andare sicuramente più a fondo. Figurativo in modo emblematico, Napolitano allude al magma – il quale sicuramente è un lascito derivato dalle sue origini – al fine di rischiarare l’energia delle pennellate, giacché, come la lava incandescente racchiude e porta con sé l’esperienza lungo il proprio cammino, alla stessa guisa incede il suo pennello sullo specchio intelaiato di oli e acrilici. Un considerevole, quasi smisurato, complesso di colori si trascina di dipinto in dipinto fino a creare mostre di strati sublimi di magma femici resi possibili dalla sua personalissima miscellanea: troviamo il colore reso incandescente come gli strumenti utilizzati a raggiungere l’agognato pantone. Essendo lui padrone di esclusive tecniche nel suo genere, non perdersi nella metafora dell’eruttazione, la quale profitta dei punti di debolezza in corrispondenza delle fratture - risalendo così in superficie - è pressappoco impossibile.

L’intrinseco fattore termodinamico urla allo spettatore il rigoroso quantum energetico, laborioso e luminescente del modus operandi rivelato sui quadri, ivi racchiuso in azione non meno idonea a corroborare l’animo teso ad assorbirne le emanazioni: Napolitano coglie l’importanza del cambiamento attraverso la termica, ne plasma a suo piacimento i risultati e ne lascia risaltare l’ardente  calore epicentrale dei dipinti.

Egli esprime calore puro in primis, poi si scioglie alla superficie o secondariamente nella fluidità, cui ricorre quale mezzo per giungere a stigmatizzare il moto lavico. E’ un occhio proteso all’indagine di potenzialmente infiniti processi nati, forse, dal Sé – non siamo in fondo anche noi tutti formati da fluidi, da magma intenso che ribolle ardentemente? - o importati dall’altrettanto arcano universo esteriore nel tempo natio cellulare – non ci sentiamo passivamente pittura e creature dipinte? -. La verità sta molto probabilmente nell’interscambio fra i due universi, quello proprio e quello esteriore, entrambi onnicomprensivi. Non è tanto indicativa – poiché lo sarebbero  tutte le opere di Napolitano - quanto esemplificativa grazie al titolo, l’opera “Reazione cellulare”, ove viene evidenziato il magma come motore che permette all’opera d’esistere, ma altresì farci sentire nudi davanti a queste astratte pennellate primordiali.

Rosa Di Pieria


VITTORIO SGARBI

critica, Vittorio Sgarbi, Vincenzo Napolitano

La Pittura informale di Vincenzo Napolitano presenta la gestualità forte e persino feroce di una colata lavica. Egli è quindi pittore di incandescenze, che si accendono e si rigenerano dando forma estetica all'energia della materia cromatica. La ricerca di questo artista ha spessore e tangibilità, movendosi in un contesto poetico che non ha nulla di sperimentale, poiché egli non si arresta certo sulla provvisorietà di un semplice effetto visivo, bensì si esprime in una visione ricca di valenze allusive. In una complessità labirintica dove nulla appare scontato, si attua una sorta di espansione calda della pittura, che propone rivelazioni oltre ai limiti del conoscibile. La produzione di Napolitano azzera quindi ogni significato figurale,senza peraltro ricorrere a forzature espressionistiche, e giocando piuttosto sul piano della profondità magmatica del colore, che appare ribollente come se provenisse da profondità inesauribili. Si tratta qui dunque di una laboriosa indagine sul linguaggio intrinseco alle variazioni cromatiche,che viene scandagliato in una sorta di viaggio mentale,dove l'artista non si abbandona all'istintualità, poiché egli preferisce piuttosto attuare formulazioni spaziali estremamente controllate. Tecnica e metodo si coniugano con rigore per dare senso compiuto alle variabili e alle prevalenze tonali, alla giustapposizione delle masse,agli equilibri di rapporto fra le volumetrie visive. Questa pittura rivela la sua originalità nella consistenza luminosa dei tasselli contrappuntistici, nei chiaroscuri che si attuano nel gioco fra i rossi i blu e i neri, coniugati in sequenze da cui traspaiono presenze figurali allo stato embrionale. Queste aggregazioni, che sembrano annunciare una rinascita o una metamorfosi primordiale,sono assai prossime alla violenza di certe combustioni di Burri, e non tanto per quello che concerne la sostanza pittorica, quanto per alcune evidenti sintonie strutturali. Da questo punto di vista è importante valutare questi dipinti di Napolitano per le modalità tecniche che egli applica,al fine di stabilire una collocazione tangibile agli insiemi delle forme, ovviamente non riconoscibili ma calzanti e congrue nel loro significato narrativo, del resto esplicitato dall'artista nei titoli che vi oppone. Le correlazioni dialettiche e le tensioni che si accendono nell'impasto materico esercitano un'azione visibile, una sorta di traccia che segna la continuità fra le chiusure e le aperture delle masse cromatiche in movimento, e si definisce come mappa che precisa una direzione o, quanto meno,una sorta di punto di approdo che ogni singola opera viene di volta in volta definito e focalizzato. Quali siano le pulsioni intime che spingono l'artista a mettere in scena questi suoi paesaggi impossibili non è dato all'osservatore di saperlo, ma va riconosciuta la forza evocativa di questo universo denso e popolato di sostanze vitali. Vincenzo Napolitano rivela qui la sua adesione a una gestualità espansiva,che tuttavia non si allontana mai da certe regole non scritte, quelle cioè che gli impongono di impaginare correttamente le sue intuizioni nei limiti imposti dalla tela e all'interno di una proposizione chiusa e ben determinata a priori. La sua non è quindi una poetica di fuga, ma piuttosto una riflessione sugli aspetti immanenti dell'espressività, e sulla concretezza della trascrizione di ciò che proviene dall'inconscio. In questo pittore di qualità, ogni composizione ridefinisce dunque la sua specificità come un unicum irripetibile, e come la sola risposta possibile a un impulso creativo e ineludibile.

Vittorio Sgarbi


GIORGIO GUASTELLA

critica, Vincenzo Napolitano, Giorgio Guastella

La materia ha sempre costituito oggetto di particolare attenzione per la ricerca artistica, e non solo in scultura (ove l'altrimenti sarebbe inipotizzabile), ma anche nella pittura, mai assoggettatasi ai limiti strutturali (e, conseguentemente. anche espressivi e linguistici) della bidimensionalità intesa come "piattezza" e inconsistenza fisica: già Braque e Picasso, agli inizi del Novecento, introducevano l'allora rivoluzionaria tecnica del collage applicando sul supporto pittorico (rispettivanmente) carta da parati e biglietti del tram, aprendo la via a nuove possibilità espressive confluite nei Merz di Schwitters e, successivamente, nei combine paintings di Rauschenberg. con lo sconfinamento della pittura nella dimensione ''scultorea", una terza dimensione che le è impropria e "innaturale"; e innumerevoli sono stati i pittori che, pur tuttavia non intervenendo con applicazioni esogene, hanno conferito alla pittura spessore e consistenza tangibile applicando dense masse di colore, elevando la materia a spessori prossimi ai parametri del bassorilievo, in un ideale liberatorio dialogo tra pittura e scultura, bi- e tridimensionalità; ma restando nell'ambito più propriamente pittorico, già dal secondo dopoguerra si ha l'imprevedibile eppur inevitabile svolta drastica, rivoluzionaria della ricerca pittorica incentrata sulla materia, che s'inizia a studiare non più quale mezzo di rappresentazione, ma quale oggetto di trattazione sperimentale, adoperata linguisticamente per le sue valenze associative visive e tattili: Fautrier la addensa corposamente, Burri la "violenta- con combustioni e lacerazioni, Fontana supera il limite del dipinto "oltrepassandolo" con buchi e tagli ricercandone la terza dimensione, l'oltre". In questo discorso sperimentale si inquadra perfettamente la recente produzione di Enzo Napolitano, che ha drasticamente "rivoluzionato" la propria concezione della pittura dopo ben tre sofferti anni di inattività realizzativa (non una sola opera in questo periodo è uscita dal suo studio!) ma non certo riflessiva: tre anni di profonde meditazioni sul senso del "fare" arte, sul rapporto con la realtà empirica e la sua riproduzione artistica, sulle finalità dell'estetica, e soprattutto sulle ragioni della "necessità' interiore dell'artista di esprimersi e comunicare la propria idea del mondo che lo circonda come di quello interiore, ineditativo, spirituale. Chi -come chi scrive- già conosceva la precedente produzione. avvertirà di primo acchito un senso di spiazzamento, ma subito rientrante non appena si recepisce il valore del salto di qualità nella ricerca operata dall'artista: la precedente produzione era già degna di particolare attenzione, già ricca di originali soluzioni inventive. pienamente armonica sul piano compositivo ed estetico; eppure, come è doveroso per ogni "vero" artista, Napolitano non si è appagato dei risultati raggiunti, e ha messo in gioco se stesso azzerando quanto sino allora realizzato in campo artistico avviando un'intensissima, laboriosa ricerca introspettiva, "scandagliando" la propria stessa psiche. immergendosi in un viaggio intellettuale che avrebbe potuto rivelarsi deleterio per la sua entità creativa inducendolo all'abbandono dell'attività, risolvendosi invece nella conquista di un nuovo mondo" pittorico, nella formulazione di un linguaggio che valica i risultati della pittura materica storicizzata grazie all'attuazione di metodologie tecniche audaci quanto inusitate, adoperando persino il cannello per alterare la materia pittorica conferendole caratteristiche cromatiche, luminose e di consistenza originali e assolutamente nuove. L'artista stende sulla tela i tre soli colori primari, li miscela, li fonde, li manipola coscientemente e sapientemente dando origine alla costituzione di una miriade incommensurabile di varietà cromatiche: tutti i colori dell'iride percettibili dall'occhio umano si manifestano, non uno escluso; ora in campiture ampie e monocrome, ora in isterismi pointilliste policromatici. Si tratta di un'arte che origina soprattutto dall'inconscio, e che ha una fondamentale componente creativa nell'automatismo psichico: l'artista principia l'opera con un riferimento oggettivo, osservato dalla realtà ponderabile: il suo intervento successivo, —alterativo- e "decompositivo" determina la cancellazione della figurazione iniziale, sino alla costituzione di una superficie informale nella quale, però. si ravvedono figure antropo- e zoomorfe disvelate per mezzo del metodo paranoico-critico di Dalì o dello studio maculare di Leonardo: ogni opera misteriosamente rivela in insight inquietanti presenze talvolta sorprendentemente espressive, come manifestazioni di entità trapassate che volessero servirsi di Enzo Napolitano come d'un artista-medium per dichiarare all'osservatore la propria esistenza ultraterrena. Questa interpretazione in chiave medianica, inverosimile certamente, ma altrettanto certamente inescludibile aprioristicamente come ogni fenomeno extrasensoriale. ben concilia con la visione spirituale di Napolitano. uomo dal fervidissimo senso religioso. e dunque credente nell'esistenza post mortem. Come spiegare, altrimenti, la presenza di volti generati dal gesto casuale. deliberatamente aleatorio dell'artista, eppur incredibilmente sembianti a persone vive (o vissute...). come fossero state attentamente e oculatamente ritratte di presenza'' I riferimenti biblici sono frequenti, e ciò contribuisce ad accrescere il senso mistico di questa pittura che cela originalità e curiosità su molteplici piani: componente fondamentale, anch'essa strettamente connessa all'automatismo psichico, è la gestualità dell'atto pittorico, da altra critica raffrontato all'artion painting: in effetti, l'azione esecutiva di Napolitano non ha la medesima indeterminatezza degli espressionisti astratti. è anzi guidata dalla consapevole volontà dell'artista che agisce consentendo la liberazione della visione della realtà e del inondo elaborata dal suo subcosciente: si tratta, infatti. di pittura sì informale, ma derivante -come predetto-, dalla figurazione (e tutta la precedente opera dell'artista ne determina un indissolubile rapporto con il dato oggettivo e la realtà o`>gettuale). E' un'arte che ha per il suo autore funzione liberatoria e catartica: un'arte sofferta perché esternazione di sentimenti intimi e ineludibili, della "rabbia'' contro il male del mondo. la sofferenza e la malattia umane, che Napolitano assai profondamente conosce (e vive quotidianamente) per la sua attività professionale.... Una "rabbia' che si esplica nel trattamento della materia, decomposta -dunque "uccisa'- ma non con finalità nichiliste. bensì costruttive e creative: all'azione distruttiva segue immancabilmente la ricomposizione/rigenerazione della materia, una "rinascita' dell'Essere- purificato dal negativo, rifulgente di nuovi cromatismi e luminescenze simbolici del Bene. Consapevole della valenza rappresentativa dei colori (è stato docente di "Percezione visiva' in Accademia), Napolitano li utilizza sempre in assoluta consapevolezza della funzione simbolica che essi rivestono (il blu la purezza. il rosso la vita...), non scegliendoli "mai" casualmente (con ben diversa intenzionalità che in Picasso. che ebbe notoriamente a dichiarare di utilizzare il blu perché... aveva terminato il rosso!). Ma l'aspetto preminente di quest'arte risiede in una dimensione sinora inesplorata: Napolitano conosce profondamente la funzione non solo simbolica. ma anche "spaziale' e visualmente ingannevole dei colori. adoperandoli con mirabile perizia per rendere una falsa, ingannevole sensazione di profondità e curposità che in realtà (è sufficiente "toccare' per sincerarsene...) la sua pittura non ha! Un'illusione ottica similare per effetto -ma ben diversa tecnicamente- a quella ottenuta e perseguita dall'Op Art: una sorta di inedito trompe-I'cril "telemetrico'' e "olografico'-, in grado di ingannare l'osservatore suggerendogli dimensioni, profondità e spazi in realtà nulli! Una materia pittorica che si direbbe "magmatici' e corposa come e più che in Morlotti o Burri. in verità così sottile da rendere visibile la tela in alcune porzioni della superficie! Un "inganno" altresì suggerito dall'apparente consistenza vitrea della materia pittorica. In effetti. la definizione di pittura "magmatica' potrebbe comunque dirsi appropriata. originando dalla "incandescente fusione" dell'incontro tra la fiamma e il "vulcanico' artista.... Enzo Napolitano ha dunque conquistato un'espressività originale e innovativa, azzerando e superando la già notevole ricerca precedentemente attuata: una conquista certo non facile. conseguita bensì dopo anni di intense, sofferte. introspettive ricerche concettuali ed estetiche. ma che valeva certo la pena affrontare vista la qualità del risultato. Un punto d'arrivo oltre il quale è assai difficile procedere. Citando ancora Picasso. che soleva dire: —lo non cerco: trovo!". di Napolitano ("tinti-Picasso," programmatico dei nostri giorni) antiteticamente si potrebbe ben dire che "trova perché (ri) cerca".

Giorgio Guastella


ALFREDO CAMPO - la pittura di Vincenzo Napolitano

critica, Vincenzo Napolitano, Alfredo Campo

Enzo Napolitano, dopo una lunga e faticosa ricerca pittorica, perviene all' informale, entrando così in un universo e in una natura particolarmente suggestiva al fine di scrutare i suoi segreti e la sua impenetrabilità.

Attraverso uno stile basato sulla ricerca del colore in tutte le sue varianti e gradazioni tonali, l' artista riesce a cogliere l' essenza della realtà, la sua parte invisibile per renderla visibile.

Il colore struttura la forma, si fa ornamentale, incisivo e, colto nel dinamismo materico, si racchiude e si apre inglobandosi nella ricca e variegata cromia, in una continua metamorfosi artistica.

Il colore é il vero protagonista, struttura esso stesso della composizione. Il pittore impasta, manipola, orchestra con diversità di tecniche e mezzi espressivi non comuni il colore che, divenendo magma cromatico, scorre morbidamente sul supporto e si compenetra con la luce creando particolari splendori luministici.

E' una danza di colori e di luci che, nella dinamicità dell' articolazione tonale, danno vita ad espressioni essenziali, pregne di carica umana ed emozionale.

Un mondo reale e immaginario allo stesso tempo, fantastico, interiore, visibile e invisibile, costruito dal colore e dalla su fluidità in una libertà espressiva straordinaria dentro uno spazio avvolgente e dinamico che blocca l' esperto e il passante occasionale invitandolo a percorrerlo in un fantasioso cammino figurativo e poetico.

Alfredo Campo


BIAGIO BRANCATO - la pittura di Vincenzo Napolitano

critica, Vincenzo Napolitano, Biagio Brancato

L'impegno pittorico - creativo di Enzo Napolitano prende il suo promettente avvio intorno alla seconda metà degli anni Settanta. Esso si sviluppa ed evolve nel corso degli anni successivi lungo una duplice direttrice di marcia: la simbolista e l'espressionista, senza, però, una rigorosa adesione, ma in senso dialettico - culturale. Infatti, sono presenti nelle opere dell'artista tracce di stile decorativo e di ritmi illustrativi a sfondo umanitario, privi di ogni distorsione degli aspetti naturali. Un estetismo, quindi, fatto più di raffinate cadenze che di tragicità, una sorta di espressionismo melodico e melanconico. Tutto ciò è una indicazione precisa di atteggiamenti di consapevolezza e di responsabilità del l'artista nei confronti del mondo e dei suoi contenuti, senza eccessive dilatazioni delle proprie emozioni. E' così che egli si muove nel campo delle immagini con una percezione vigile e attenta ai valori interiori, sapendo che i I risultato pittorico vale solo quando si fa coscienza. Sono altresì ricorrenti nelle sue opere, alla maniera simbolista, immagini sostenute dal convincimento che la fantasia "non inventa ma rivela", sicchè l'artista man mano che le sue riflessioni si consumano, inserisce nel suo lavoro sentimenti e passioni che si fondono armoniosamente con la realtà. In questa visione i colori, i segni dei suoi quadri sono indicativi di precisi stati d'animo legati al quotidiano, non inteso questo come oggetto ma come soggetto, entro cui egli approfondisce le proprie memorie, le proprie storie. Da esse affiorano allusioni e simboli della realtà che formano il tessuto stesso del quadro, la sua atmosfera. Insomma, un quadro di Napolitano è molto più che un episodio, è un processo che trasforma il divenire in essere, una condizione provvisoria in una condizione eterna.

Biagio Brancato


CATERINA RANDAZZO - la pittura di Vincenzo Napolitano

critica, Vincenzo Napolitano, Caterina Randazzo

Immagini di un percorso interiore, le opere di Vincenzo Napolitano, veicolano gli stati d’animo attraverso la pittura astratta. Opere simboliche, riflesso del mondo e dell’interiorità umana, esprimono una ricerca stilistica fondata sul superamento della forma, ma che nasconde, al suo interno, rappresentazioni figurali. Un “figurativo nascosto” appunto, che da dentro il “magma” di colore fluido, cela i profili e i tratti essenziali di matrice espressionista. Posta in una zona intermedia tra l’astrattismo accademico e la ricerca personale, l’arte del maestro, col suo figurativo allusivo, decodificabile più dalla coscienza, che dal nostro occhio, offre possibilità figurali appena accennate, ma comunque essenziali alla funzione narrativa. La forza della materia pittorica trasmette in modo concreto l’idea del movimento e rinunciando alla riconoscibilità dell’immagine, questo flusso di materia cromatica, come il magma di un vulcano inonda il supporto. L’espressività dell’artista si avvale di un segno pittorico deciso e sapiente, dove i colori si esaltano in accostamenti tonali, accuratamente premeditati. Una poetica graficamente segnata da forti accenti coloristici, i cui effetti sono il frutto, di una ricerca complessa. Non sempre è facile interpretare e distinguere i vari momenti creativi delle sue riflessioni estetiche. La densità del pigmento, crea sulla tela, intrecci rapidi senza possibilità di ripensamento e il confronto dialettico fra i colori appare una sperimentazione astratto-informale che esprime, in ogni composizione, un caos non casuale. Opera con sapiente fantasia, con immediatezza, Vincenzo Napolitano, sotto l’impulso delle sue emozioni, per creare, componimenti fascinosi che letti in chiave spirituale, sembrano concretizzare ciò che proviene dal suo inconscio. Soffermarsi su questo linguaggio arcano, è come interpretare i suoi impulsi interiori. Pittore della “non forma” - come antitesi radicale alla riconoscibilità figurativa - racconta, con lavori astratti, una situazione emotiva, un pensiero che si esprime con variazioni cromatiche che inducono lo spettatore a domandarsi quale interpretazione si celi dietro una segnica così complessa. Napolitano è pittore del tutto mentale ed esprime le sue emozioni tramite la stesura del pigmento sulla tela facendo attenzione ai rapporti tonali tutt’altro che freddi. Colto a livello di contenuti, trasmette all’osservatore la sua colta ispirazione con radici rintracciabili in quella filosofia estetica che da O in poi ha aperto le strade alla teoria dell’arte. Nell’affrontare e concludere il costrutto estetico, non prepara il dipinto disegnando sulla tela e non definisce, a priori, gli spazi da riempire. La sua tavolozza è messaggera di forza e sensualità. Le tele sembrano illuminate da una luce proveniente dal loro interno, I colori sono disposti con energica consapevolezza in composizioni astratte che dice di più dell’apparente resa “marmorizzata”. Ognuna di queste raffigurazioni è un microcosmo di non immediata interpretazione, dove solo una partecipazione attenta rende possibile la comprensione del pensiero filosofico dell’autore. Nulla è lasciato al caso, le stesure spontanee e morbide, guidate da una mano sapiente e da una profonda emozione, ricoprono, tutto lo spazio del supporto con tonalità vibranti. L’amalgama dei colori, dona, senza porre alcun margine, continuità immaginifica alla tela. L’insieme è un astratto groviglio cromatico, dove i colori bastano a restituire a chi guarda il senso e la forza di un’energia primordiale.

Caterina Randazzo

 

A. CATERINA BELLATI - la pittura di Vincenzo Napolitano

critica, Vincenzo Napolitano, A. CATERINA BELLATI

Vincenzo Napolitano, cresciuto nella gloriosa terra di Sicilia, da sempre si esprime attraverso la pittura informale. La scelta di rinunciare alla forma ha caratterizzato il suo cammino fin da ragazzo, quando muoveva i primi passi all’istituto d’Arte di Comiso, per conseguire, nel 1971, il diploma di Maestro d’Arte e in seguito, nel 1999, il diploma in Decorazione all’Accademia di Belle Arti di Agrigento. Napolitano ha anche insegnato tecniche pittoriche all’Accademia di Belle Arti “Mediterranea” di Ragusa, ruolo nel quale ha mostrato ai suoi studenti come la pittura possa diventare un filtro per conoscere l’esistente. Per Assisi ha preparato uno dei suoi interventi morbidi nel colore e liquorosi nella stesura della materia. In modo deciso Napolitano ha rinunciato a una riconoscibilità dell’immagine a favore di un magma colorato che inonda il supporto. E questo accade anche per i cavalli-sagoma di Musardo, sul primo dei quali il pittore siciliano inventa un territorio del colore che dal bianco gessoso trasmigra a un giallo zafferano e si tinge verso i confini dell’animale di un verde cangiante venato di rosso, o di un viola cardinalizio che vira verso toni più terrosi. La forza della materia pittorica trasmette in modo concreto l’idea del movimento. Il cavallo al galoppo sfrenato è così descritto in ogni sua fibra lanciata verso un traguardo immaginario. Il lavoro di Napolitano dice bene come la pittura possa raccontare la vita in ogni sua forma non necessariamente attraverso la descrizione visiva di ciò che accade, ma anche attraverso il gesto pittorico che sembra erroneamente sprovvisto di significato e di contenuti. Un movimento della mano che qui, come del resto in tutti i lavori di Napolitano, oggi protagonista di una felice stagione artistica, esprime con grande efficacia la forza e la felicità di un animale nato per correre.

A. Caterina Bellati

 

PAOLO LEVI - lo spirito del magma - la pittura di Vincenzo Napolitano

critica, Vincenzo Napolitano, PAOLO LEVI

Enzo Napolitano è un artìsta dalla coscienza attenta, che in ogni nuova realizzazione segna la tappa sigrifficativa di un laborioso percorso interiore. Nell'esplicitare una vìsione proveniente dal profondo della sua anima egli si segnala come il continuatore dì quella generazione artistica del secondo dopoguerra, la quale aveva proclamato la crisi della riconoscibílità dell' immagine - e quindi perseguito una ricerca analitica di superamento della forma proponendosi finalitá dì ordine etico e spirìtuale. La sua pittura'è una sorta di viaggio a ritroso, che parte dall' immagine per accedere a un caos embrionale, o, se si preferisce all'indefinitezza che precede la formulazione razionale dei pensìero. Da artista dello spírìto, egli sa bene che dietro ogni tacca di colore si nasconde il soffio inconoscibile della creazione. Gli echi visivi che egli suscita non sono di mai neutri, in quanto sorgono da una coscienza vigile e dalla volontà dì ricomporre in armonia spirituale le forme del disgregamento della materia. Il suo fervore creativo si regge su un impulso etico di riconciliazìone - a questo proposito, sono illuminanti le precisazioni che lui stesso mi ha fornito nel corso dei colloquio che appare in questo volume - con un mondo ferito dalla violenza e , ancora peggio, dall' indifferenza. Per accedere più agevolmente alla qualità strutturale del linguaggio di Napolitano, è opportuno accogliere in prima istanza le suggestioni evocate dal flusso dì una pittura che sgorga da una vigorosa spinta mentale. L'artista agisce infatti su una trama di impronte, di apparizioni, di inganni visivi e di impercettibili abbandoni, che sottintendono forse tempeste emotive. In ognì sua sperimentazione Napolitano visualizza l'incombere di un caos ribollente come una colata vulcanica. li suo operare sulla tela è stabilito dal rapporto tra la consistenza plastica della materia e la policromia, e dell'opposiziione fra movimento e staticità, fra la luce e l'ombra. Pittore di grandiosi bagliori guizzanti e vitalmente espressivi, egli lascia aperto un intrigante ìnterrogativo sulla genesi e sul significato dei suo operare, in quanto l'apparente casualità di quella che pure definirei una sorta di action painting, nasconde un procedere fortemente premeditato. Enzo Napolitano lavora la materia pittorica come se fosse un elemento biologicamente capace di rigenerarsi, o dì trasmutarsi, attraverso 9 respiro della poesia che egli stesso le imprime. Questo pittore lirìco astratto non riproduce quindi apparenze cromatiche, ma piuttosto le armoniose dìssonanze di esperienze visive, le quali non propongono intrìnseche soluzioni tematiche, bensì sensazioni riferibilí solo a una realtà ìdeale. Del resto le tracce provvisorie e inquietanti di immagini urnane, che ancora sembrano vibrare sotto la superficie pittorica, ti reperti visivi, che riportano alla luce avvenimenti archetipici, esplicìtati emblematicamente anche dalle titolaziorti che l'artista vi appone, come codici interpretativi di una maníera espressiva definita da luì stesso con il termine Magmatismo. Il racconto che si esprime attraverso ogni nuova opera è prodotto da una grafia perturbante come un grido interiore. Le superfici pittoriche scorrono attraverso lo spazio in pagine decodificabilí, che si impongono come testimonianze soggettive, o come tracce di memoria. L'artista sembra procedere guidato da intuizioni che producono bagliori luminosi e dissolvenze, che si organizzano in successioni di tassellì cromatici. a cui fanno da contrappunto zone arcane, dove lo sguardo si rifugia in attesa di una possibile risposta. Il controllo della materia è tuttavia totale, come la calibratura dei valori tonali e la distribuzione dei volumi, che agiscono come forme plastiche, sovrapponendo spessori, avvallamenti e graffiature sulla superficie della tela. In realtà, e sono le parole stesse dell'artista a testimoniarlo, si tratta qui di una tecnica esecutiva dei tutto particolare,ovvero di un impasto materico e cromatico accumulato su un substrato figurale, che a volte riemerge allusivamente dalla sepoltura e dalla cancellazione operata daIl'amalgama pittorica Da questo procedimento derìva quindi una sorta dì proliferazione cromatica, ovvero una sorta di inflorescenza spontanea che appartiene a una natura incontrollabile. L Unendo 1,1 piacevolezza visiva a precise sensazioni tattìlí, lartista ottiene infine l'apparenza otticamente ingannevole di un sommovimento sotterraneo. Eludendo l'inevitabìle bidimensionalità del supporto, Napolitano privilegia una rappresentazione stratificata, corposa, persino debordante e tuttavia perfettamente calibrata, Il suo tratto pittorico andrebbe dunque definito nell'ambìto dell'espressionismo informale,se non fosse per questa la scelta di dare un senso oggettivo e una leggíbilità immediata al suo comporre, evitando le trappole intellettualistiche legate a quella sperimentazione. Ma questi lavori impongono di aprire delle prospettive diverse e fuori dalla storía. Infatti egli avanza in totale libertà, rompendo i ponti cori A passato, e per dare spazio a una poeticità che si concretizza in una materia pittorica concreta, che suscíta allusioni senza essere ingannevole. Ma la complessità delle procedure che mette in atto per a risultati visivi di estrema chiarezza concettuale,non basta da sola a spiegare la forza espressiva del suo operare. Per questo vorrei qui mettere l'accento sul valore di quel dialogo spirituale, che sempre dovrebbe ìntercorrere fra l'esecutore di un'opera d'arte e l'osservatore. In questo caso la comunicazione si attua agevolmente, come in tiri patto di complicità. L'invenzione materica del Magmatismo apre infatti porte impreviste verso luoghi dove la forma ínforme assume compostezza e persino un senso appagante di dolcezza che è poi la stessa dolcezza che ho avuto la fortuna di apprezzare di persona nel mio incontro con l'artista. Così i suoi pigmenti che solo all'apparenza possono suggerire riferimenti all'irrazionale, sì compongono sinfonicamente fino a raggiungere livelli di concomitanza Oggettiva con un pensiero chiarificatore di tutte le possibili interrogazioni. In verità la ricerca di questo suggeritore di caos premeditati rappresenta tiri percorso solenne di verità, e un itinerario che tende al superamento dei gesto pittorico e del mero atto estetico. Le leggerezze, le trasparenze, gli spessori, i coaguli i contrappunti tonali, sono le componenti di un'astrazíone, che in ogni singolo risultato appare irrìpetibile. Del resto, l'impasto cromatico che Napolitano manipola con la sua tecnica personalìssima, ha in sé potenzialità espressive ineludibili: ottenuto attraverso il trattamento di pigmenti e naturali è la colta testimonianza dì una continuità artistica, un omaggio ai maestri affrescatori del Cinquecento, da cui l'artista ha appreso i segreti del suo intingolo magmatico .Con la stessa autorevolezza egli esercita un fermo controllo della manualità, allo scopo di approfondire il significato dei segnali cromatici, e per stabilire la costruzione del quadro secondo una progettualítà razionale. Siamo quindi ben lontani da quella tipica scrittura automatica, che è prerogativa delle ,avanguardie alle quali, in una certa misura, Napolitano può essere apparentato. La sua pratica creativa é piuttosto quella di una sperimentazione volutamente instabile e quindi fermamente consolidata, dove l'unica e giusta Prospettiva sta nella definizione della ricchezza dei risultati visivi, Certamente egli ha ereditato dall'action painting di scuola americana un certo umore malinconico me ne ha respìnto con saggezza le sovrastante, rivolgendosi all'intelligenza dei gesto, aprendo e concludendo ognuna della tappe di una narrazione compiuta, e proponendosi come il poeta di una materia significante e immediatamente comunicativa che non necessita certamente di eluttuatati interventi critici per farsi comprendere.

P. Levi


R. GUTTUSO - La pittura di Vincenzo Napolitano

critica, Vincenzo Napolitano, R. GUTTUSO

Nelle opere di NAPOLITANO la schermaglia quasi metafisica delle invenzioni di pittura domina la compiaciuta simmetria lasciando trasparire, sotto l'eleganza asettica della superficie, la sottigliezza dell'introspezione l'atmosfera impalpabile delle allegorie che, ricusando i semplici schematismi affogati nell'astrazione su una scena emblematica, ci conducono ad una lettura, che senza debordare dagli schemi rigorosi dello stile, corrobora lo spirito mistico tanto pervaso dall'idea dell’amore racchiusa nella sferica simbologia. Energico nel risvolto psicologico che orbita nello spazio ideale della trascinante armonia pittorica, questo giovane artista è ovviamente dotato di una forte personalità che non contenta del repertorio della pittura tradizionale ha provveduto a superarlo con profonda penetrazione dei significati simbolici sino a darci la sensazione che egli dipinga più per se stesso che non per il pubblico; sensibilizzato dai moderni movimenti culturali della civiltà pittorica occidentale, in ogni quadro annota linee di sviluppo complesse che se opportunamente indagate danno la chiave interpretativa del carattere religioso della visione cristiana dell'uomo. 

R. Guttuso

G. BUFALINO - La pittura di Vincenzo Napolitano

Passato attraverso varie esperienze, ha saputo assimilare i lati positivi per riproporceli in maniera originale, perfettamente rispondenti al suo modo di vedere e sentire i problemi della vita. È per questo che la pittura dell'artista é valida in tutti i sensi, maturo nella composizione, nel colore, nel disegno dei suoi "sanguigni" carico di una forte personalità umana. 

G. Bufalino

 

ALBERTO D'ATANASIO- La pittura di Vincenzo Napolitano

critica, Vincenzo Napolitano, ALBERTO D'ATANASIO

Vincenzo Napolitano è un artista che più d’ogni altro riesce a dare coscienza alla pittura astratta dandogli la facoltà di permeare l’interiorità stessa della persona che, nella pittura di Napolitano, diventa immagine di un percorso interiore, come se la forma fosse l’involucro e il colore l’anima che la forma tenta di contenere. Se nel dopoguerra si era definita una crisi della riconoscibilità del linguaggio, Napolitano è colui che ha per- seguito una ricerca di superamento della forma proponendosi di raggiungere con il colore e una tecnica formidabile, finalità di ordine etico e spirituale. Le opere di Napolitano sono la traccia di un percorso che inizia partendo dall’immagine per accedere al liquido cromatico, primigenio, embrionale. La sua pittura è una splendida analisi che porta a riflettere sulla distinzione tra caos e disordine. In questo artista l’apparente confusione di colori è il caos da cui prende forma il pensiero che diventa immagine, creazione, creatività. In quest’opera l’energia magmatica dei colori messi con il lavoro sapiente ed esperto di chi sa accostare toni complementari a quelli neutri si unisce al movimento della sagoma di Musardo e il tutto, nella sinergia che Artisse ha saputo compiere, acquista una dinamicità nuova, più intima.

Alberto D'Atanasio

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