Ades

La narrazione di tale scultura indaga il Cristo nella sua forma terrena e umana, pur non perdendo di vista l'intrinseca significanza missionaria cristiana. Il corpo del Gesù, che da vicino emana dolce odore di incenso per il cipresso, da cui è stato scolpito, si solleva dal lembo terreno, che è anche Terra e di divina creazione. Sono evidenti le profonde lacerazioni inflitte dagli uomini sul corpo di Cristo, il quale non aveva chiesto alcun tipo di ricchezza e possedimenti né rubato o estorto con la forza o l'astuzia, ma solamente agire nel Bene per il Bene, nella comune fratellanza. Il volto del Cristo umano porta i segni dell'esperienza terrena e non poteva che risultare trasfigurato sia dal dolore che da quel tocco di iracondo, per aver sentito, così come Uomo sente, tutto il peso d'essere stato ridicolizzato come essere superiore. 

Tecnica: vari attrezzi su legno di ulivo e cipresso. Il primo rappresentativo del legno che vide il sacrificio del corpo Santo e il secondo scelto per le proprietà divinatorie e salutari dell'incenso, che se ne ricava.

Anno di realizzazione: 2021, dopo circa due anni di lavoro e studio.